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Articoli, Notizie e Servizi sulle tematiche della Società a 360°

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Il TERREMOTO E il DNA degli ITALIANI
Il Paese più bello al mondo in mano agli incoscienti
Oliviero Piccinelli su LinkedIn "Pulse" del 25 agosto 2016


Un'immagine della cittadina di Amatrice, prima e dopo il sisma

<Le due Italie, quella della solidarietà e quella della massima efficienza nei soccorsi, che si avvale di tecnici che non sfigurano con i massimi esperti al mondo e così l'uso delle tecnologie sofisticatissime , in poche ore estratte vive 215 persone , limitando in questo modo evidentemente il tragico bilancio che adesso è di 250 morti ,ma la morfologia del territorio e lo sbriciolamento che si coglie dall'alto lascia presumere che si possa avvicinare a quello tragico delll'Aquila di quasi otto anni fa.

E poi ancora l'Italia bellissima della gara a donare il sangue, a cercare di aiutare con tutti mezzi e modi possibili : siamo unici al mondo anche in questo e ne dobbiamo andare fieri, siamo i primi al mondo non solo per la moda o la pizza o appunto ironicamente per gli spaghetti all'amatriciana.

E' questa l'italia che ci piace ma dobbiamo purtroppo confrontarla con quella che non funziona affatto ,la più truce e tetra, quella dei furbi, dei corrotti, quella degli italiani che non hanno il minimo senso del bene comune, la minima fiducia nello Stato in quanto tale, del "pubblico" che è di tutti.

"Non calpestate le aiuole" è ancora scritto in certi giardinetti, ma non ci dovrebbe stare quel cartello in un Paese civile, cioè in un luogo dove le persone si rendono conto di condividere gli spazi pubblici che sono di tutti e vanno o meglio andrebbero trattati con maggiore rispetto di quelli privati.

Ecco il lato drammatico del nostro Paese , il DNA della maggioranza dei suoi cittadini, quelli per cui bisogna mettere un cartello "non calpestare le aiuole" dappertutto e alla fine non serve a nulla, perchè tanto la scappatoia si trova sempre, la scorciatoia furba, il farla franca a scapito degli altri, senza capire che gli altri siamo in definitiva noi stessi.

E allora con questo DNA non bastano le parole sensate del Premier in TV che veramente mi è parso sincero nel voler mettere in piedi quello che in altri posti è normale, cioè la prevenzione,adottata da tutti i Paesi del mondo, perchè là è possibile farlo, là la gente si riconosce e si raccoglie sotto la propria bandiera, non soltanto quando ci sono le partite della Nazionale e solo se le vinciamo,altrimenti  la bandiera va finire nel cesso , come proponeva qualcuno qualche anno fa...

In Giappone, come noto territorio ad elevato rischio sismico, un sisma di magnitudo 6.0 è considerato di media entità e provoca al massimo il cedimento delle strutture ma non la perdita di vite umane, perchè a monte esiste una cultura della costruzione antisismica preventiva degli edifici, come esiste negli abitanti nipponici il senso del bene comune al punto che quando ci si ammala di influenza si mette la mascherina per evitare di contagiare gli altri ed intanto si continua a lavorare, per il bene del proprio Paese, per il senso civico, per lo Stato, per la  Bandiera, scritta con b maiuscola stavolta!

Questa è invece l' Italia dei corrotti e dei corruttori che la fanno franca, degli evasori a cui è riservata la stessa sorte, questa è l'italia che fa schifo perchè senza senso civico non si va da nessuna parte.

E la prova è nel campanile "antisismico" appena ristrutturato che incredibilmente crolla ed uccide una intera famiglia, o la scuola "antisismica" che si sbriciola inopinatamente ed ancora, cambiando tipologia di calamità, tra due mesi , in autunno le inondazioni di Genova, quelle di altri paesi e cittadine sparse per tutto lo Stivale, ogni anno si ripropongono come un mantra e nessuno riesce a trovare rimedio, perchè il rimedio è nella coscienza di chi ci ci vive in questo martoriato Paese.

Per non parlare delle costruzioni abusive, altra piaga inverconda ci non si riesce ad estipare, case costruite in barba non solo ai piani regolatori urbanistici, ma al più elementare buon senso, come quelle poste ai piedi del Vesuvio o quelle costruite sulla spiaggia di fronte ad Agrigento o in Sardegna, che deturpano la bellezza di località uniche al mondo,  oltre a mettere a repentaglio la vita degli stessi abitanti incoscienti..

Potremmo continuare con l'elenco impietoso ma forse è meglio fermarsi qui e dire soltanto: Ora che abbiamo l'Italia ,dobbiamo davvero fare gli italiani!>.

Oliviero Piccinelli

Giornalista pubblicista e Copywriter



Fonte nws (testo e immagine)
LinkedIn "Pulse" del 25 agosto 2016
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“FERRAGOSTO, SE STAI MALE NON TI CONOSCO”
Richiamo ferragostano a non dimenticarsi di chi sta’ peggio di noi
Articolo di Oliviero Piccinelli, giornalista pubblicista, copywriter



<Azzurro il pomeriggio è troppo azzurro senza di te... è Ferragosto, tempo di relax, tempo di vacanza e tempo di solitudine e di sconforto amplificati per quelli che stanno male, non hanno lavoro, non hanno salute o hanno problemi famigliari.

Anche il Maestro Dino Risi aveva capito l'effetto ferragosto

A questi non pensa nessuno, Pannella non a caso aveva istituito la visita ai carcerati proprio a Ferragosto e si usa che in questa festa di mezza estate i personaggi politici o coloro che se la "passano bene" facciano sfoggio di opere caritatevoli

L'inno al Ferragosto


Ma la "Feria d'agosto" come l'aveva chiamata Cesare Pavese è una festa strana, un momento dell'animo in cui si fanno i bilanci in vista dell'imminente settembre che da sempre coincide con il vero capodanno, perché è da settembre che si inizia una nuova stagione di lavoro ed in alcuni casi si procede verso cambiamenti sostanziali della propria esistenza, magari meditati proprio durante il periodo estivo.

In questo giorno facciamo davvero uno sforzo , anche solo per un minuto e pensiamo alle tante persone che stanno male e che soffrono, in particolare di solitudine per mancanza di amore, che è il sentimento umano in grado di curare ogni sorta di malattia, che è il più grande dono che ci è stato fatto, senza amore tutto perde di significato, persino questo mio scrivere, persino il Social nella sua infinita vanità e inconsistenza, tutto perde di senso senza il motore propulsivo dell'amore che ci spinge ad andare avanti nella nostra avventura umana della vita.

A Ferragosto sono molti quelli che si sentono soli, più che in altri giorni, questa giornata porta con sé questo carico: facciamo in modo che sia più leggero, cerchiamo di telefonare ad un amico che non vediamo da tempo, di mandare una mail ad un conoscente che sappiamo stare male, stiamo vicini a chi non se la passa bene, ricordiamo che domani, anche tra un minuto potremmo essere noi al loro posto, l'essere umano è fragile per definizione, non siamo padroni neppure di un secondo della nostra vita.

Il destino incombe sempre su di noi ed allora attiviamoci affinché in questi momenti di relax almeno un sorriso sia indirizzato verso coloro che ne hanno bisogno, e sono tanti, troppi, nella società dei consumi dove una bella automobile vale di più di un essere umano>.

Oliviero Piccinelli
Giornalista pubblicista, Copywriter



Fonte news (testo e immagini)
https://www.linkedin.com/pulse
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"Cinque cazzate che ti sei bevuto dopo il BREXIT"
Ragionato, articolato ed efficace commento audio/video di Luca D.
Pubblicato il 26 giu 2016 su YouTube



Consiglio l'ascolto e la visione del filmato riportato quì affianco

Fonte news
YouTube - Licenza Standard
Categoria: Persone e blog
Durata: 5 minuti e 4 secondi


Altri video di Luca D.
https://www.facebook.com/LucaDofficial/

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Cinque cazzate che ti sei bevuto dopo il BREXIT!

"Oggi sono Cassandra..." di Angela Santoro
Animatore Digitale at Direzione Didattica Lorenzini
https://www.linkedin.com/pulse/oggi-sono-cassandra



<Oggi mi sono svegliata indignata. Indignata contro un popolo anestetizzato dal populismo e dalla demagogia. Per anni ho assistito a una propaganda di regime che inveiva contro il 68' per poi vedere, giorno dopo giorno, sgretolarsi tutti quei "diritti" che dal '68 in poi avevamo acquisito. La maggior parte di questi diritti sono stati frutto delle battaglie radicali di Emma Bonino e Marco Pannella, persone che hanno cambiato il volto dell'Italia senza MAI essere andati al GOVERNO. Questa è la differenza tra la mia generazione e la generazione venuta dopo, quella dei 50enni(rampanti), dei 40-30 enni di oggi che hanno pensato che non c'era più niente su cui lottare. Quelli che sono cresciuti col sedere al caldo grazie a chi negli anni '70 ha avuto il fegato di scendere in piazza a lottare per i diritti di tutti. Quegli anni sono quelli che hanno portato la maggiore età a 18 anni, il divorzio, i Programmi della Scuola dell'85, la Legge 104/92 con la chiusura dei manicomi e delle scuole ghetto delle differenziate, i diritti delle donne e la lotta per le pari opportunità.... Oggi, tutto questo si va sgretolando sotto l'indifferenza generale. I giovani, invece di lottare, scappano attratti dalle chimere, dal canto delle sirene e non hanno più né la forza né il coraggio di legarsi all'albero della nave per resistere al loro inganno. Gli uomini continuano ad uccidere le donne considerandole di loro "proprietà"(sono già 59 le vittime dall'inizio dell'anno), salvo poi, questi stessi uomini, scandalizzarsi per le condizioni delle donne musulmane(ipocrisia allo stato puro). La scuola pubblica si muove verso l'omologazione e l'ignoranza di massa col silenzio di un popolo assente (ed il silenzio è assenso, ma questo sembra che nessuno lo comprenda), mentre, ai bambini svantaggiati, vengono sottratti gli insegnanti di sostegno, remando sempre più contro quella che era stata la migliore politica sociale, quella che mirava ad integrarli nella società con il minor carico fiscale, adesso il carico fiscale si è elevato nelle stesse proporzioni in cui si è elevato il disagio, la povertà e l'abbandono sociale al grido di "chi può scappi" e questa è la cosa più pavida, scandalosa, vergognosa che può fare un popolo. Scappare, come i topi che abbandonano la nave che sta affondando. Rattrista e mi indigna oltre misura questa lobotizzazione cerebrale.
Rattrista e mi indigna questa pavidità sociale. Rattrista e mi indigna l'ignavia di un popolo che prende le distanze dagli immigrati, che li reputa inferiori a loro solo perché sono poveri, disgraziati e sfortunati e non si rende conto che anche noi siamo il "terzo mondo" e loro sono più terzo mondo di noi... Mi chiedo che ne sarà di Voi, ve lo chiedete mai? State qui, sui social a litigare come comari invece di scendere in piazza a lottare. Dove è finito il popolo viola, gli arancione e gli arcobaleni?
Non so che ne sarà di Voi, generazione ignava... io... io speriamo che me la cavo... sentendomi sempre più Cassandra, per chi non sa chi fosse costei consiglio una rapida ricerca su internet...>.

Angela Santoro



Fonte news
Oggi sono Cassandra... di Angela Santoro
(Animatore Digitale at Direzione Didattica Lorenzini)
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<SENZA SPIRITUALITÀ la POLITICA UCCIDE>
Articolo di Diego Cugia dal suo omonimo blog personale
http://www.diegocugia.com/senza-spiritualita-la-politica-uccide




<Ogni secondo che passa qualche famiglia italiana sparisce nell’indifferenza. Tutto è fatto a misura dei benestanti perché oggi ogni cosa è in vendita, il materialismo ha invaso tutte le arterie della vita, è il vero colesterolo delle persone.>. ... continua a leggere sul blog di Diego Cugia .

Note

Fonte di prelievo del testo virgolettato e dell'immagine a corredo
Blog personale di Diego Cugia

Aubiografia di Diego Cugia

Programmi e Spettacoli radiotelevisivi

Per info e contatti
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CARTA dei DIRITTI UNIVERSALI del LAVORO
Serata in musica promossa dalla CGIL c/o Molo Sanità fronte via Roma
Cagliari, sabato 4 giugno 2016, dalle ore 19.00 alle 23.00



"Una serata in Musica", è una manifestazione musicale, promossa dalla CGIL di Cagliari e della Sardegna nell’ambito della raccolta firme, per il sostegno alla proposta di legge di iniziativa popolare per la “CARTA dei DIRITTI UNIVERSALI del LAVORO”.

Programma integrale

- Guido Maria Grillo, canta Fabrizio De Andrè
- Sikitikis
- Tazenda

Ingresso libero e gratuito ad una sola condizione: estendete l’invito a tutte le persone che conoscete. Più gente portate meglio è, per ascoltare buona musica in compagnia e firmare a sostegno della proposta di legge per l'istituzione della “Carta Universale dei Diritti del Lavoro”. Ajo’ e fortza paris!!!



Fonte news
CGIL Sarda
CGIL Cagliari

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SIT-IN e CONFERENZA STAMPA
Promossi da "Assotziu Consumadoris Sardigna Onlus"
Cagliari, giovedì 19/05/2016 h. 9.30 c/o Tribunale P.zza Repubblica




Fonte news Marco Mameli
(Presidente "Assotziu Consumadoris Sardigna Onlus")

Comitato Sardo No Scorie Nucleari


Info e contatti

consumatorisardegna@tiscali.it
http://www.consumatorisardegna.it

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TTIP, Manifestazione a Roma sabato 7 maggio
Se non partecipi, il tuo futuro lo decidono Renzi e Obama
Intervista di Agata Iacono per l'AntiDiplomatico.it




L'AntiDiplomatico intervista Monica di Sisto, tra le organizzatrici della manifestazione. "l'Italia dia un segnale chiaro e forte contro l'invasione del Trattato Transoceanico che colonizzerà definitivamente l'Europa".

Intervista di Agata Iacono

<Con il famigerato TTIP a rischio non ci sono solo le regole europee su salute e ambiente, decisamente più sviluppate di quelle degli Stati Uniti, in gioco c'è la democrazia, gli ultimi diritti e le ultime prerogative costituzionali ancora in vigore nei paesi europei. Le negoziazioni, che hanno concluso il 12° round, avvengono nella massima segretezza e i pochi parlamentari che hanno avuto accesso ad alcune parti dei documenti a livello europeo o nazionale hanno denunciato di essere stati trattati come criminali oppure che il trattato "sa di totalitarismo".

“Il 7 maggio è fondamentale partecipare alla manifestazione nazionale StopTTIP a Roma, per vari motivi. Questo Governo è il più schifoso in senso assoluto nel panorama europeo, perché Renzi e il ministro dell'agricoltura Martina non stanno facendo nulla per difendere l'economia italiana e i cittadini”. Lo ha dichiarato all'AntiDiplomatico Monica Di Sisto, tra le organizzatrici della manifestazione di Roma di domani contro la “Nato economica”.

Obama ha recentemente sollecitato una rapida firma dell’accordo ad Hannover. La società civile, quella che ad esempio ha promosso e vinto un referendum in Olanda contro l&#
39;accordo di associazione con l'Ucraina, ha dimostrato che il TTIP non lo vuole ed inizia a ribellarsi. “È importante che, dopo Hannover, anche l'Italia dia un segnale chiaro e forte contro l'invasione del Trattato Transoceanico che colonizzerà definitivamente l'Europa. È importante che in piazza scenda il Paese reale, i lavoratori, i piccoli e medi produttori, i sindacati, le associazioni, a fianco dei sindaci e di tutti i rappresentati degli Enti locali”, ha proseguito.

E' il momento di partecipare, è il momento che anche il nostro Paese mandi un messaggio chiaro contro un trattato preteso dalle corporazioni (e quindi da Renzi) contro i diritti, le costituzioni e il lavoro. “Ieri, giovedì 5 maggio, il m5s ha tenuto una conferenza stampa, rilevando la gravità del ttip e ribadendo l'adesione alla manifestazione nazionale, sponsorizzandola. La manifestazione è anche un messaggio al Consiglio Europeo, che si terrà il 13 maggio per discutere Ceta, prova generale del TTIP”, ha tenuto a sottolineare in conclusione.>. (Agata Iacono)

Fonte news e prelievo autorizzato (testo e immagine)
Agata Iacono (@GhitaIacono) su L'AntiDiplomatico.it
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MANIFESTAZIONE CONTRO la FABBRICA delle BOMBE RWM
Concentramento Piazzale RWM Domusnovas

Martedì 10 Maggio 2016 ore 16.00




<Il 10 maggio si riuniscono a Berlino gli azionisti per l’assemblea generale della più grande industria bellica tedesca, la Rheinmetall AG, madre della RWM S.p.A.; una delle tante filiali del colosso tedesco che ha sedi in tutto il mondo.

Il fatturato della Rheinmetall per il 2015 corrisponde a 2,6 miliardi di Euro. Il settore difesa della Rheinmetal è responsabile di circa la metà delle vendite del gruppo, ciò significa che questi soldi sono entrati grazie alla vendita di cannoni, munizioni, sistemi elettronici, carri armati e armamenti. Alcuni esempi: la commessa di carri armati in Algeria, costruiti direttamente in loco; i carri armati Leopard 2 venduti in Indonesia; le 250 000 bombe MK consegnate lo scorso giugno tramite la RWM agli Emirati Arabi Uniti, quelle responsabili della strage nello Yemen.

Il marketing populista della Rheinmetall è in perfetta sintonia con la comunicazione mediatica degli Stati che progettano a tavolino guerre per presunti scopi umanitari, tant’è che definisce l’obiettivo della divisione difesa “a tutela delle persone e delle attrezzature” orientando “le sue attività di ricerca e sviluppo per le principali aree di capacità nazionali stipulate dalle forze armate tedesche e alle esigenze dei profili di missione degli eserciti internazionali.” Secondo la S.p.A. tedesca “Le forze armate del 21 ° secolo devono affrontare le sfide crescenti e minacce complesse (…) combattendo a grandissimo rischio per preservare la sicurezza e la libertà. (…) il suo ruolo di fornitore di attrezzature per le forze armate tedesche, la NATO e altre nazioni responsabili, aiuta a proteggere le forze armate impegnate in operazioni militari.”

Ma è noto che le guerre convengono esclusivamente a chi le fa e dai territori in guerra si può solo scappare per sopravvivere. L’unico scopo della Rheinmetall è chiaramente la crescita del suo fatturato. Non dimentichiamo infatti che questa società è la stessa industria che ha dovuto cambiare più volte nel corso della storia, nome, sede e tipo di produzione: dopo la prima guerra mondiale e dopo aver servito la Wehrmacht nazista ma è sempre resuscitata con una nuova patina, assetata di soldi e senza scrupoli.

Sappiamo perfettamente che le multinazionali fanno i migliori investimenti nei paesi con più difficoltà economiche, non per ultimo in Sardegna, dove il lavoro non è mai stato un’opportunità bensì un ricatto. In questo periodo di eterni conflitti, che per alcuni significa esclusivamente business, si prospetta in Sardegna un ampliamento della RWM, grazie ad altre commesse e in vista di nuove guerre come quella in Libia.

Noi pensiamo fermamente che prosperare sulla vita e la morte delle persone non possa essere un lavoro, che si avviti un bullone o si concluda un’importante commessa. La possibilità di perdere alcuni posti di lavoro in un territorio devastato economicamente e socialmente crea ansia, lo possiamo capire, ma non per questo accettare. Non vogliamo esser ciechi né schiavi, dobbiamo trovare il modo di liberarci dall’idea che per pagare un mutuo trentennale sia necessario far parte di un meccanismo che ingrassa gli interessi di una politica economica fondata sulla guerra.

Per questi motivi ci ritroviamo il 10 maggio di fronte al piazzale della fabbrica di Domusnovas in concomitanza alle proteste degli antimilitaristi tedeschi che in Germania manifestano a Berlino di fronte alla sede dell’assemblea generale degli azionisti.

Fermiamo chi con estrema disinvoltura produce, trasporta e spedisce prodotti di morte attraverso le nostre strade, i nostri porti e aeroporti!>.

Documento prodotto dall'Assemblea del "COMITATO NO BOMBE"

Allegati
1. Locandina della manifestazione contro la RWM fabbrica morte
2. Volantino con storia della RWM Italia spa Rheinmetal Defense
3. Mappa della manifestazione del 10 maggio 2016 vs  le bombe

Note

I dati del governo sull’export di armi: dalla Sardegna 5000 bombe nel 2015
SardiniaPost.it - Servizio di Piero Loi (@piero_loi)


Fonte news (testo e immagine)
Newsletter "Comitato No Bombe"
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<POR UNA JUSTICIA REALMENTE HUMANA>
Convegno di presentazione degli scritti giuridici di Papa Francesco
Promosso da Antigone con il patrocinio dell'Università di Roma Tre




<Antigone, con il patrocinio dell'Università Roma Tre, organizza il convegno "Por una justicia realmente humana. Presentazione degli scritti giuridici di Papa Francesco" che si terrà il 4 maggio a Roma, dalle ore 14.00 alle ore 16.30, presso la sala del Consiglio del Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università Roma Tre (via Ostiense 159).

Di seguito il programma del convegno:

Saluti
Giovanni Serges – Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza Università Roma Tre

Introducono
Patrizio Gonnella – Presidente Associazione Antigone, Università Roma Tre
Dario Ippolito – Università Roma Tre
Angela Ledesma – Presidente della II Camera Federale della Cassazione Argentina

Intervengono
José Luis de la Cuesta – Presidente onorario Asociación Internacional de Derecho Penal
Roberto Carlés – Segretario aggiunto Asociación Latinoamericana de Derecho Penal y Criminología
Mauro Palma – Garante nazionale delle persone private della libertà
Luis Arroyo Zapatero – Presidente de la Sociedad Internacional de Defensa Social

Conclusioni
Alejandro Slokar – Presidente della Camera Federale della Cassazione Argentina

Il convegno è realizzato con il patrocinio dell'Instituto Vasco de Criminologia e Universidad de Castilla-La Mancha, Instituto de Derecho Penal Europeo e Internacional>.

Fonte news (testo e immagine)
Newsletter Associazione Antigone

Info e contatti
Sito Web Associazione Antigone
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<Scorie nucleari: Italia fuorilegge>
Ormai è ufficiale: l’Unione Europea ha aperto una procedura di infrazione contro l’Italia
Articolo di Mirko Busto (*) pubblicato sul giornale online "l'AntiDiplomatico.it"


Scorie nucleari - Mappa dei possibili luoghi in cui locare il sito unico nazionale

<Ormai è ufficiale: l’Unione Europea ha aperto una procedura di infrazione contro l’Italia. Questo significa che, ancora una volta, i cittadini dovranno pagare per gli errori e le inadempienze della classe politica che li governa. Il nostro Paese è stato, infatti, messo in mora dalla direzione generale Energia della Commissione Europea per il ritardo con cui il nostro governo ha presentato il piano nazionale sulla gestione delle scorie nucleari (avrebbe dovuto essere trasmesso entro agosto 2015, ma è stato inviato solo a febbraio 2016).

La Commissione, inoltre, ha serie perplessità inerenti il testo del programma italiano (che non è ancora stato reso pubblico) che dovrebbe contenere l’elenco dei possibili siti di stoccaggio. Come al solito in Italia su queste cose si temporeggia… non si può certo rischiare di perdere i voti e i consensi delle aree che sarebbero interessate alla questione!

Meglio allora continuare a tenere sotto chiave nei cassetti del ministero dell’Ambiente la Carta delle aree potenzialmente idonee (CNAPI), adatte ad ospitare il deposito nazionale dove confluirebbero tutti i rifiuti radioattivi del nostro Paese. Tutti i passaggi sono ultimati, manca soltanto la volontà politica del governo che sta ficcando la testa sotto la sabbia pur di non affrontare questo tema spinoso. I ritardi si accumulano in un crescendo di colpevole indifferenza.

Indifferenza che ormai va avanti dal 1987. Ebbene sì, sono passati 30 anni dal referendum che ha sancito la volontà per la maggioranza degli italiani (circa l’80% del 65% recatosi alle urne) di vivere in un Paese senza nucleare.

Sono passati 30 anni anche dal disastro nucleare di Chernobyl e ancora in Ucraina si lotta per limitare la contaminazione radioattiva dell’ambiente costruendo un nuovo sarcofago sopra al quarto reattore della centrale mentre quello precedente, costruito ai tempi della catastrofe, si sta disintegrando.
Ma non ci proteggerà per sempre, un nuovo sarcofago per altri 70-100 anni di protezione, poi il problema sarà consegnato ai nostri nipoti. Questa è l’eredità nucleare di Chernobyl col suo incalcolabile costo materiale e umano.

E in Italia? A che punto siamo? Al solito! A pagare in termini di salute e di soldi sono ancora una volta i cittadini. Di questo passo, infatti, la Cnapi resterà congelata per sempre mentre le scorie radioattive resteranno (in)custodite in siti provvisori e per nulla sicuri, con situazioni eclatanti come quella di grande sofferenza ambientale che vive il territorio piemontese di Saluggia e dintorni.

Oltre il danno, la beffa. In attesa dell’ennesima catastrofe annunciata sul territorio nazionale, i cittadini continuano, infatti, a pagare queste mancanze nelle bollette. Proprio questa settimana il Test-Salvagente ospita un’approfondita inchiesta sui costi del nucleare nel nostro Paese in cui si legge che più del 7% degli oneri (la componente tariffaria A) finiscono nello smaltimento delle centrali nucleari. Si tratta di una somma in continua crescita: nel 2015 è stata pari a 323 milioni di euro, il doppio rispetto all’anno precedente.

A questi, a breve, si aggiungeranno ulteriori costi per pagare le multe targate Ue.

Come Movimento 5 Stelle da mesi stiamo chiedendo al ministro dell’Ambiente Galletti di rendere operativi sia l’ente di controllo Isin sia il programma nucleare nazionale e di fermare quest’assurdità, per il bene di tutti noi e per le tasche dei cittadini. E, ovviamente, da parte del governo non ci sono state risposte.>.



Scorie nucleari - Volume dei rifiuti nelle regioni italiane

Note (*)
Mrko Busto è un Deputato del Movimento 5 Stelle, Commissione Ambiente

Fonte della news (testo e immagini - clicca link)

Sito Web/Giornale Online "l'AntiDiplomatico.it"

Per info e/o contatti
Form Online de "l'AntiDplomatico.it"
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"Dignità e diritti umani nei luoghi di privazione della libertà"
Convegno Internazionale promosso da "Antigone"
Roma, 20-21 maggio 2016 c/o sedi variabili



<Era il 1997 quando Antigone promosse un convegno che aveva quale tema l'Ombudsman nei luoghi di privazione della libertà. Sono trascorsi quasi vent'anni e l'Italia ha finalmente nominato una figura di monitoraggio nella persona di Mauro Palma.

Siamo oggi nel 2016 e il tema della tutela dei diritti e della dignità delle persone detenute o comunque private della libertà resta un tema civile e politico di grandissima rilevanza su scala nazionale e internazionale.
Di questo vogliamo discuterne insieme a chi ha un ruolo in ambito sovranazionale o nazionale di prevenzione della tortura, ai responsabili degli apparati di sicurezza e alle ONG.  

Per farlo abbiamo organizzato il Convegno Internazionale "Dignità e diritti umani nei luoghi di privazione della libertà. L'istituzione del National Preventive Mechanism in Italia" che si terrà a Roma il 20 e 21 maggio 2016.

L'ingresso è libero ma è necessario iscriversi.

Il programma completo e le modalità di iscrizione le trovate nel Website di Antigone (clicca link).

Aiutaci a sostenere le spese organizzative del Convegno con una donazione. Puoi farlo seguendo le modalità indicate sul nostro sito specificando nell'oggetto "Convengo internazionale maggio 2016".

Tutte le donazioni a favore di Antigone sono fiscalmente deducibili o detraibili.>.

Per sostenere Antigone, clicca link sulla voce "Fai una Donazione".

Fonte news e immagine
Newsletter e Website Antigone
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CAMPAGNA SARDA per i REFERENDUM SOCIALI
Parte anche nell'isola la Campagna per i Referendum Sociali
Cagliari, giovedì 7 aprile 2016 h 17.00, via Roma 257 c/o Sala "Jester Club"



ASSEMBLEA PUBBLICA per la costituzione del Comitato PROVINCIALE per i REFERENDUM SOCIALI (scuola, trivelle, inceneritori, acqua pubblica).

<Siete tutti invitati a partecipare, comitati, gruppi, associazioni, organizzazioni politiche, singole/i che vogliano condividere con noi il percorso referendario e dare una mano nella raccolta delle firme. Dovremo raccogliere almeno 700.000 firme per essere certi della possibilità di andare a votare per difendere la scuola pubblica, ottenere l'opzione "trivelle zero", contrastare gli inceneritori e salvaguardare la gestione pubblica dell'acqua.>.

Fonte prelievo news (testo e immagine)
Facebook Zero Waste Sardegna



Facebook "Jester Club" Cagliari
Eventi di Cultura a 360° - Gastronomia

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TAVOLA SARDA della PACE - MESA SARDA de PAXI
Manifestazione pacifista a Cagliari, sabato 12 marzo 2016, al Porto presso il Molo Ichnusa e il Palazzo del Consiglio della RAS




COMUNICATO

<Come è sempre più chiaro i venti di guerra si stanno ulteriormente rafforzando.
Di fronte alle tragedie che colpiscono il Medio Oriente e altre parti dell’Africa, alla disperazione che spinge centinaia di migliaia di persone a sfidare la morte per scappare dalle guerre e dalla fame, al cinismo di gran parte dei paesi europei che sbarrano loro la strada, non assumendo decisioni concrete e unitarie.
Inoltre, ci sono i ritardi e l’incapacità o l’assenza di volontà politica della “ comunità internazionale” e dei governi ( giustificati dalla complessità della crisi attuale e dal terrorismo dell’Isis), che servono solo a mascherare gli interessi geopolitici delle grandi potenze e per tutelare gli interessi dei grandi gruppi economici e finanziari a loro legati. E’ ormai chiaro a tutti che le guerre del recente passato non sono servite a contrastare il terrorismo internazionale, anzi lo hanno alimentato e reso più brutale.
Noi tutto questo lo abbiamo denunciato per tempo, gridandolo in tante manifestazioni e marce, scrivendolo in tanti documenti, che possono essere riletti a conferma di quanto diciamo oggi. Abbiamo sempre indicato la strada del dialogo, della pace per risolvere le controversie internazionali, così come recita l’art. 11 della nostra Costituzione, che è stata violata in tante altre occasioni.
Purtroppo la nostra voce è stata contrastata dalla maggior parte dei media , impegnati a disinformare e spaventare l’opinione pubblica, per giustificare l’uso della forza, presentandola come unica possibilità per raggiungere la pace e sconfiggere il terrorismo. A tutto questo anche noi pacifisti sardi dobbiamo opporci, consapevoli che la guerra nel mediterraneo coinvolgerà sempre più la nostra terra, continuandola a massacrare dalla presenza di basi, poligoni, esercitazioni, produzioni di armi, limitazioni nel mare e nei cieli della Sardegna. Il governo centrale, con la sua tattica di finta prudenza, il silenzio del governo regionale, devono indurci a rompere questo silenzio, per non essere complici di quanto si sta preparando per intervenire nelle guerre, in Siria e Libia, in coalizioni internazionali e con l’intervento di migliaia di giovani soldati. La nostra contrarietà alle politiche di guerra deve saldarsi ad una strenua difesa della Sardegna, impedendo che il suo territorio venga usato in questo folle disegno, accentuando il suo ruolo chiaramente coloniale.
Per questo, la Tavola Sarda della Pace, chiama tutti i pacifisti sardi, le persone di buona volontà, coloro che amano e difendono la Sardegna, ad una manifestazione, che si terrà sabato 12 marzo prossimo, alle ore 10:00, al porto di Cagliari, per poi spostarci in corteo sotto il Consiglio Regionale, dove si terrà un’assemblea.>.

I portavoce della "Tavola Sarda della Pace"
Ettore Cannavera, Franco Uda, Antonello Murgia, Guido Cadoni, Paolo Pisu

Fonte news e immagine (Clicca link)
Pagina Facebook "Tavola Sarda della Pace"

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<La SARDEGNA che VOGLIAMO - QUALE SVILUPPO per la SARDEGNA?>
Convegno organizzato dalla CSS c/o Salone dell'ex Distilleria di Pirri (CA)
"Città dell'Impresa", Lunedì 29 febbraio 2016 dalle ore 15.30 alle 19 circa
Vedi a dx la photogallery delle manifestazioni



PROGRAMMA ANTIMERIDIANO

Ore 11.00
MANIFESTAZIONE per un NUOVO SVILUPPO della SARDEGNA, sotto l'androne del Consiglio Regionale con le bandiere della CSS e quelle di tutti i Movimenti, Comitati e Partiti, che sostengono o vorranno sostenere la battaglia per un nuovo sviluppo della Sardegna.

Sotto lo striscione della CSS:
FABBRICHE di BOMBE e CENTRALI a CARBONE "NON è LAVORO"
"Maledetti e delinquenti" i trafficanti di armi, bombe e coloro che fanno le guerre

Ore 13.00
PRANZO AL SACCO sotto il Consiglio Regionale, ove sarà offerto uno spuntino, "unu smurzu a sa sarda": pane, casu, sartizzu e binu nieddu

PROGRAMMA POMERIDIANO

Ore 14.30
SPOSTAMENTO a PIRRI c/o il Salone dell'ex Distilleria, dove alle 15.30 inizierà il CONVEGNO come da locandina

Fonte news (testo e immagine)
CSS - Confederazione Sindacale Sarda
https://www.facebook.com/css.sindacatosardo
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In ALTO

Galleria delle immagini del sit-in antimeridiano pre-convegno svoltosi a Cagliari il 29/02/2016, nel porticato di via Roma sotto il Palazzo della Giunta Regionale della Sardegna. Foto (CC) di GiGhi

In BASSO

Galleria delle immagini del Convegno della CSS svoltosi nel pomeriggio-sera del 29/02/2016, nell'apposita sala dell'ex Distilleria-Vetreria di Pirri-Cagliari sita nella via Ampère. Foto (CC) di GiGhi
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<In DIFESA della COSTITUZIONE REPUBBLICANA>
Conferenza indetta dal Comitato per un'Amministrazione Democratica
Sala Conferenze del Banco di Sardegna, viale Bonaria n. 33
Cagliari, venerdì 12 febbraio 2016, ore 16.00




<Il comitato per il NO al referendum costituzionale invita a partecipare alla conferenza “In difesa della Costituzione Repubblicana” che si svolgerà a Cagliari, Venerdì 12 febbraio alle ore 16.00 nella sala Conferenze Banco di Sardegna in Viale Bonaria 33.

Alla conferenza parteciperà Federico Sorrentino, professore emerito di Diritto Costituzionale dell’Università La Sapienza di Roma con la relazione dal titolo: “Le modifiche della Costituzione: le ragioni del dissenso”.

Presenterà la conferenza Andrea Pubusa dell’Università di Cagliari e interverranno: Marcello Tuveri, Carlo Dore, Mariella Montixi, Rita Sanna.

Concluderà: Marco Ligas, direttore del manifesto sardo


Seguirà il dibattito.

La conferenza è indetta dal Comitato per un’Amministrazione Democratica>.

Per ulteriori informazioni e/o contatti, vedasi:

Website  : http://coordinamentodemocraziacostituzionale.net
Facebook: www.facebook.com/comitatoperilnoreferendum
Cellulare : 348 871 3389

Fonti della news e di prelievo testo e immagini

http://coordinamentodemocraziacostituzionale.net
http://www.manifestosardo.org/in-difesa-della-costituzione-repubblicana
https://www.facebook.com/Comitato-Sardo-No-Scorie-Nucleari-1396281467336897
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<I 5 peccati imperdonabili del Freedom Of Information Act>
Petizione online dell'associazione "Riparte il Futuro" per migliorare il FOIA

Clicca link per firmare http://www.riparteilfuturo.it/foia4italy




<Ciao a tutti,

ad oggi non c’è neppure l’ombra del decreto approvato due settimane fa dal Consiglio dei ministri sul diritto di accesso alle informazioni in possesso della Pubblica amministrazione. Non è paradossale che una norma sulla trasparenza sia tenuta nascosta per tutto questo tempo?

Da da ciò che è trapelato sulla stampa, il Freedom of Information Act all’italiana (FOIA) è sbagliato e contiene almeno 5 peccati che non possono essere perdonati.

Ci aspettavamo una riforma che riordinasse l’intricato quadro normativo dell’accesso civico e, invece, la nuova legge affiancherà quelle precedenti, aumentando il caos e la discrezionalità da parte dei funzionari pubblici. E la discrezionalità ci terrorizza perché siamo convinti che sia uno dei mali alla base della corruzione.

Le informazioni coperte da segreto si moltiplicano (le cosiddette eccezioni). In sostanza si fa prima a elencare i pochi dati accessibili che quelli protetti.

La mancata risposta per 30 giorni equivarrà a un no e l’amministrazione non avrà alcun obbligo di giustificare il perché della sua decisione. Basta beccare un funzionario di cattivo umore e si perderà di fatto il diritto all’accesso.

E per di più, nella totale assenza di sanzioni per quell’amministrazione che negherà l’accesso senza una ragione, l’unico modo che il cittadino avrà di difendersi sarà ricorrere alla giustizia amministrativa (il T.A.R.). A sue spese, ovviamente.

Infine, sempre a proposito di portafoglio: poiché l’accesso civico è un diritto non dovrebbe prevedere costi da parte del cittadino. Invece, nonostante le promesse del ministro Madia, il FOIA del governo parla genericamente di “rimborso del costo sostenuto dall’amministrazione”. Ma a quanto ammonterà questa cifra e come verrà calcolata non ci è dato sapere.

Abbiamo pochissimi giorni, prima che scada la delega al governo il 28 febbraio, per far capire che questa non è la norma sulla trasparenza di cui il nostro Paese ha bisogno.
Siamo già 50.000 cittadini a sostenere la petizione: aiutaci a far modificare il decreto e a dare all’Italia un Freedom of Information Act che davvero ci permetta di sapere, ad esempio, dove ancora si trova l’amianto o quanto lo Stato spende per pagare i vitalizi per i politici.

È un nostro diritto.>.

Diffondi e fai firmare: http://www.riparteilfuturo.it/foia4italy/?cl=off


Fonte prelievo testo e immagine
Newsletter e website di "Riparte il Futuro"


Per dettagli e ulteriori info consultare

http://www.riparteilfuturo.it

https://it-it.facebook.com/senza.corruzione.riparte.il.futuro
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<L'ACQUA PUBBLICA è il FUTURO>
Presentazione edizione italiana del libro curato da Mariangela Rosolen
Organizzazione del Comitato "acquabenecomune" di Quartu S. Elena
Venerdì 12/02/2016, ore 19, via Alagon 11 in Quartu S. Elena (CA)



<Dopo le edizioni inglese, francese e catalana di "Our public water future", a cura del Trans National Institute di Amsterdam, grazie alla collaborazione con il Comitato Acqua Pubblica Torino è stata pubblicata l’edizione italiana con il titolo "L'acqua pubblica è il futuro", curata da Mariangela Rosolen.
Dopo tre decenni di risultati catastrofici, molte città, regioni e Paesi stanno chiudendo il capitolo delle privatizzazioni. Una silenziosa rivoluzione civile si sta dispiegando con le comunità nel mondo intero che rivendicano il controllo dei loro servizi dell’acqua per gestire questa risorsa cruciale in modo democratico, equo ed ecologico.
Negli ultimi 15 anni i casi di rimunicipalizzazione sono stati 235 in 37 Paesi. Più di 100 milioni di persone sono state coinvolte in questa tendenza globale che sta assumendo un ritmo straordinariamente accelerato.
Da Giacarta a Parigi, dalla Germania agli Stati Uniti, questo libro trae gli insegnamenti di un movimento vitale che rivendica i servizi idrici. Gli autori dimostrano come la rimunicipalizzazione offre opportunità di sviluppo socialmente auspicabili, ambientalmente sostenibili e come i servizi idrici di qualità avvantaggino le generazioni presenti e future.
L'ingresso all'evento, organizzato dal Comitato "Acquabenecomune" di Quartu S. Elena ed a cui sarà presente la curatrice dell'edizione italiana del libro, Mariangela Rosolen,  è libero e gratuito.>.

Fonte della news e dell'immagine
Facebook: https://www.facebook.com/events

Per ulteriori dettagli sull'argomento, leggi anche
Documento in PDF
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<ROMA PENSA ad OTTANA>
No al Sito Unico per le Scorie Nucleari in Sardegna
Aggiornamento sulla Petizione promossa da "Sardigna Libera"
https://www.change.org/p/no-al-sito-unico-per-le-scorie-nucleari-in-sardegna




<16 gen 2016 — Sembra che oltre 10.000 firme non impensieriscano Renzi e dunque ecco che si vede la Sogin attiva nell'individuare in Sardegna il sito.
Massima condivisione: puntiamo a 50.000 firme.>. F.to Sardigna Libera.

Quello di cui sopra, è il breve testo di aggiornamento della petizione, promossa dall'Associazione "Sardigna Libera" (coordinata da Claudia Zuncheddu), che, alla data di inserimento online di questa news (16/01/2016), risulta essere stata sottoscritta da 10.169 persone. E' necessario diffonderla e farla sottoscrivere al maggior numero di persone possibile, alfine di rafforzarne l'efficacia che, evidentemente, è ancora insufficiente a far si che il Governo centrale di Roma receda dalla sua scellerata intenzione di localizzare il deposito unico nazionale dells scorie nucleari nel territorio della Sardegna. Le scorie devono essere smaltite dove sono state porodotte e/o da chi le ha volute e/o consentite. La nostra Isola, dichiaratamente, giuridicamente e ufficialmente denuclearizzata, ha ripetuto più volte e seccamente il NO (anche col Referendum regionale svoltosi il 13/06/2011) e continuerà a battagliare per impedire ogni tentativo di "contaminazione" radioattiva, da qualsiasi parte esso provenga. Questa autentica minaccia alla nostra dignità e volontà, nonchè integrità territoriale e sovranità politica, sarà respinta al mittente, sia esso direttamente il Governo nazionale italiano, Ente privato o parapubblico all'uopo delegato (leggasi SOGIN). Stiamo in campana tutti, perchè la lotta non è affatto terminata. Il Governo non ha mollato la presa, prendendo solo tempo sulla decisione e cercando di sviare l'attenzione dei sardi dal problema, con dichiarazioni ambigue, verbalmente rassicuranti, sostanzialmente false anzi subdole.
Non ci caschiamo! Teniamo alta la guardia, perchè non ci fidiamo. Al momento non ci resta che continuare a diffondere e far sottoscrivere la petizione, sapendo che potrebbe essere necessario mobilitarci in massa, come già accaduto, per opporci democraticamente e civilmente, in modo deciso e intransigente, a questo folle disegno del Governo italiano. (GiGhi)

Note

Fonte di prelievo della news e delle immagini
Piattaforma petizioni di Change.Org

Leggi anche l'inquietante articolo comparso sul giornale online dell'Agenzia ANSA, ripreso da "CagliariPad" in data 15/01/2016, intitolato <Nucleare, Pili: Deposito scorie a Ottana>.

Clicca sul link sottostante per firmare la petizione
No al Sito Unico per le Scorie Nucleari in Sardegna


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Il REGALO di NATALE dell'AUTORITA' dell'ENERGIA (e del GOVERNO)
Aumenti incostituzionali in bolletta: dal 2016 pagherà di più chi consuma meno e viceversa
Petizione dell'Associazione "Progressi - L'Italia in movimento"



Testo della petizione
(da sostenere!)

<C'è un regalo di Natale inaspettato da parte dell'Autorità per l'Energia: dal 2016 pagheremo di più per l'elettricità, a svantaggio di chi usa fonti rinnovabili e a vantaggio di chi spreca.

Questa è la conseguenza chiara e inevitabile della riforma delle tariffe elettriche, approvata il 2 dicembre dall'Autorità e in vigore già dal prossimo anno.

Si stima che le bollette saliranno del 10-30 per cento su base annua per la maggioranza delle famiglie italiane: oltre 1,5 miliardi di euro per gli utenti domestici, che andranno ai distributori e ai grossisti di energia elettrica.

Insieme alle associazioni Italia Solare, Legambiente, Kyoto Club, Codici e Adusbef vogliamo fermare gli aumenti ingiusti, lo spreco energetico e questo nuovo incentivo all’utilizzo dei combustibili fossili!

Firma l’appello (clicca) http://www.progressi.org/labollettagiusta e aiutaci a diffondere la petizione per #labollettagiusta!>.

Grazie. F.to Vittorio Longhi


Fonte news
"Progressi - L'Italia in Movimento"

Link alla petizione (da firmare!)

http://www.progressi.org/labollettagiusta
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PETIZIONE a SOSTEGNO della CAMPAGNA per "L'EUTANASIA LEGALE"
Promossa da Marco Cappato, Mina Welby, l'Associazione "Luca Coscioni" e il Partito Radicale
Piattaforma appelli e petizioni http://email.change.org



<Dominique aveva 59 anni e un tumore al colon che non le avrebbe lasciato scampo. Alcuni giorni fa ha preso un treno di sola andata per la Svizzera, dove è permesso il suicidio assistito. Marco Cappato l'ha aiutata, fornendole informazioni e assistendola nella procedura con la clinica. Ieri si è auto-denunciato. E lo ha fatto perché il Parlamento italiano discuta finalmente la legge sull’eutanasia.
Mercoledì scorso Dominique ha ottenuto l'eutanasia in Svizzera. Ha voluto evitare che il suo cancro le portasse via la serenità di una morte dignitosa. Ha voluto vivere libera, fino alla fine.
Ho aiutato Dominique fornendole informazioni e assistendola nella procedura con la clinica che l'ha accolta. Ho pagato il biglietto del suo treno per Berna.
In Italia, chi aiuta un malato terminale a morire rischia fino a 15 anni di carcere, anche se poi la persona muore all'estero.
Me ne assumo la responsabilità, autodenunciandomi.
Fino a quando il Parlamento italiano non discuterà la proposta di legge d'iniziativa popolare per la legalizzazione dell'eutanasia e il pieno riconoscimento del testamento biologico, continuerò ad aiutare altre persone malate terminali ad andare in Svizzera.
Lo farò alla luce del sole, fino a quando non mi fermeranno le forze dell'ordine, o fino a quando sarà calendarizzata la proposta Eutanasia Legale.
Se condividi l'urgenza di una buona legge sul fine vita, chiedi anche tu ai Capigruppo del Parlamento di discutere di eutanasia, firma la petizione.>.

Fonte news e immagine di Dominique Velati
Marco Cappato - URL http://email.change.org

NOTA
Leggi al riguardo dell'argomento, anche l'articolo/servizio a cura della Redazione de "Il Fatto Quotidiano.it", pubblicato il 22/12/2015 col titolo <Eutanasia “affrontata dal Parlamento entro 2018″. Pontificia accademia vita: “Scelta di solitudine e abbandono”>. Guarda anche il Video pubblicato sullo stesso quotidiano online il 19/12/2015, relativo all'intervista rilasciata da Dominique Velati alla giornalista Giulia Innocenzi, per la trasmissione "Servizio Pubbloico" (clicca).

AVVERTENZA
Questo sito web, sostiene convintamente la campagna di sensibilizzazione e pressione, verso il Parlamento e/o il Governo italiano, affinchè venga varata ed approvata in tempi brevi, una legge sul fine vita dignitoso, nei confronti di tutte le PERSONE che si trovano ad affrontare le problematiche connesse a questa triste e delicata condizione esistenziale. (GiGhi)
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CAROVANA della PACE contra SAS BOMBAS
Manifestazione regionale a Domusnovas contro le armi
Sabato, 19/12/2015 h 10.00 c/o campo da baseball via Amsterdam



Si pubblica, per opportuna diffusione e conoscenza, lo striscione ufficiale della manifestazione di cui trattasi, che si svolgerà sabato 19 dicembre a Domusnovas (CI), a partire dalle ore 10.00. Il concentramento per la partenza della "Carovana della Pace", è previsto presso il campo da baseball della cittadina, sito nella via Amsterdam. Il corteo si snoderà su un percorso concordato con le forze dell'ordine, fino a raggiungere il piazzale antistante la fabbrica di esplosivi RWM Italia, ubicata in località "Matt'e Conti". La manifestazione è indetta per sostenere la richiesta alle autorità competenti, della sua dismissione e la riconversione dei posti di lavoro, per scopi di pace e non di guerra.
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NO a SERVITU' MILITARI e FABBRICHE d'ARMI in SARDEGNA
Manifestazione pacifista unitaria contro armi e guerre di ogni tipologia
Sabato 19 dicembre 2015 a Domusnovas (CI), loc. "Matt'e Conti" ore 10


Clicca sull'immagine per ingrandirla in showbox


La riunione unitaria delle varie Associazioni, Comitati e Organismi di base, svoltasi a Santa Giusta il 29/11/2015, ha prodotto delle decisioni importanti al riguardo di alcune complesse e delicate questioni inerenti le Servitù Militari e, in particolare, della fabbrica di bombe localizzata nel Comune di Domusnovas (CI). Sospesa se non abbandonata, ameno per il momento, l'idea di indire un Referendum regionale consultivo contro è stata confermata la netta opposizione alle basi militari e alle aziende funzionalmente deputate ad alimentare condizioni di guerra e morte, è stato deliberato che il 19 dicembre p.v. si svolga una massiccia e partecipata manifestazione contro la fabbrica d'armi della RWM Italia SpA, che fornisce esplosivi ad alto potenziale, all'Arabia Saudita e altri Stati anche della UE. La stessa è convocata per le ore 10.00 a Domusnovas, in località "Matt'e Conti". E' stata èper il momento abbandonata l'idea di organizzare un Referendum consultivom sulle basi militari
Fermo restando il simbolo unificante di tutti gli organismi e delle persone che parteciperanno, costituito dalla Bandiera della Pace che aprirà sempre i cortei, ognuno di qusti potrà sfilare con propri simboli e striscioni, coerenti con l'obiettivo comune da raggiungere.

Sotto il titolo è riprodotta l'immagine (cliccala per ingrandirla) del dettagliato articolo/servizio intitolato "Il 19 dicembre gli antimilitaristi a Domusnovas", firmato da Francesco G. Pinna della Redazione di Oristano, del giornale quotidiano "La NUOVA Sardegna" e pubblicato in data 30/11/2015 a pagina sette.

GiGhi, 01/12/2015

Nota
L'immagine riprodotta è ingrandibile cliccandoci sopra. Lo showbox nel quale è inserita, contiene anche un Comunicato Stampa della "Tavola sarda della Pace",  inerente la precedente manifestazione contro la fabbrica d'armi, svoltasi a Domusnovas il 10/11/2015.

Fonte del prelievo della news e dell'immagine
Facebook - Comitato Sardo No Scorie
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<Rifugiati: l'UE non dia soldi alla dittatura eritrea>
Appello promosso da "Progressi - L'Italia in Movimento"

Piattaforma petizioni di Progressi.Org/rifugiati_eritrea




<La Commissione europea ha appena deciso di mandare al governo eritreo 200 milioni di euro.
Con il pretesto degli aiuti allo sviluppo, la Commissione pensa di fermare l'esodo di rifugiati. Ogni mese circa 5000 persone, soprattutto giovani, scappano da un regime che nega ogni forma di democrazia e di libertà. Infatti, per l'Eritrea le Nazioni Unite parlano di "crimini contro l'umanità".
Se l'UE volesse davvero migliorare la situazione e fermare l'esodo, dovrebbe condizionare quegli aiuti al rispetto dei diritti umani e all'avvio di vere riforme democratiche, premesse necessarie allo sviluppo.
Alla Commissione europea e al governo italiano chiediamo: non concedete alcuna di forma di sostegno economico fino a che il governo eritreo si impegnerà a garantire:

1) Libertà per tutti i detenuti in modo arbitrario, dissidenti e giornalisti;
2) Libertà di espressione e di associazione;
3) Elezioni libere e democratiche con un sistema multipartitico;
4) Fine del servizio militare obbligatorio e a tempo indeterminato;
5) Fine di ogni forma di lavoro forzato e di trattamenti abusivi, innanzitutto la tortura.

Per fermare l'esodo dall'Eritrea non servono soldi, ma democrazia e libertà.>.

Firmato
Vittorio Longhi, Don Mussie Zerai, Anton Giulio Lana

NOTA
"Le firme saranno inviate al Commissario europeo alla Cooperazione e allo Sviluppo, Neven Mimica, all'Alto Rappresentante dell'UE, Federica Mogherini, al Ministro degli Esteri italiano, Paolo Gentiloni.".

Fonte news e immagine
"Progressi - L'Italia in Movimento"
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<Social Day 2015 - Cerchiamo persone di cuore>

Giornata dedicata alla valorizzazione di organismi e persone impegnati nel sociale
Comuni "Plus Area Ovest"



<I 16 Comuni del Plus Area Ovest (Assemini, Capoterra, Decimomannu, Decimoputzu, Domus De Maria, Elmas, Pula, San Sperate, Sarroch, Siliqua, Teulada, Uta, Vallermosa, Villa San Pietro -capofila-, Villasor e Villaspeciosa), hanno istituito il  Social Day 2015 una  giornata  dedicata  alla  celebrazione  e valorizzazione  di  Enti,  Associazioni  e  Cittadini impegnati nel sociale a favore delle persone e delle famiglie in condizione di disagio e fragilità.  
Il tuo contributo è importante: aiutaci a trovare “persone di cuore” segnalandoci cittadini singoli o  nuclei  familiari,  che  si  sono distinti, per  le loro azioni  sociali,  solidali  e  volontarie  a  favore  di persone  o  famiglie  in  condizioni  di  disagio  o fragilità.
Tutti  i  cittadini,  residenti  nei  16  Comuni  del  Plus Area  Ovest,  sono  invitati  a  segnalare  e  proporre “persone di cuore” che verranno celebrate durante il  Social  Day  il  12  dicembre  presso  la  Sala Polifunzionale del Parco di Monteclaro a Cagliari.  
Sul  sito  www.plusareaovest.it  troverete  il regolamento  e  il  modulo  on  line  attraverso  cui proporre cittadini che quotidianamente agiscono in favore degli altri.  
Le segnalazioni, motivate, potranno essere inserite entro il giorno 6 dicembre 2015.>.

Fonte news e immagine
Website del Comune di Capoterra

Per informazioni

www.plusareaovest.it

Per contatti

Tel. n. 070 90770113
comunicazione@plusareaovest.it
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Bandiera della Sardegna
Tou Eiffel con simbolo Pace

<CI VORREBBERO MOLTI RENZI (PIANO)>
Scuola Popolare di "Is Mirrionis" Cagliari



Riportiamo integralmente l'articolo sottostante, perchè sosteniamo la proposta, l'appello e l'eventuale movimento di pressione rivolti alle autorità competenti, per la ristrutturazione dell'edifico che ospitava la gloriosa Scuola Popolare di "Is Mirrionis" a Cagliari (nella zona denominata allora "Saint Tropez"), alfine di renderlo fruibile al quartiere e alla cittadinanza tutta, quale Centro Sociale e Culturale polifunzionale.

<Molto bella la trasmissione di oggi 1/2 ora di Lucia Annunziata. Veramente interessante ciò che fa Renzo Piano per le periferie delle nostre città.Interventi da moltiplicare sulla base delle sue indicazioni e del suo esempio. La trasmissione mi sarebbe sfuggita se non mi avesse telefonato l’amico Giorgio Seguro Per chi la vuole vedere (o rivedere) va in replica questa notte. Oppure tra alcuni giorni (credo) sarà fruibile sul sito web dedicato (www.inmezzora.rai.it). Se Giorgio ed io fossimo stati in trasmissione non avremmo avuto dubbi a suggerire al senatore Piano la risposta all’ultima domanda. Domanda (vera): “Allora senatore quale sarà il prossimo intervento suo e del suo team?” Risposta (immaginaria) “Stiamo studiando il caso di Is Mirrionis, quartiere della periferia di Cagliari. Sa, lì c’è un gruppo di ex giovani che a partire da un’esperienza di scuola popolare degli anni 70 vogliono riprendere, con il pieno coinvolgimento degli abitanti, un lavoro di animazione culturale che fa un tutt’uno con gli interventi di risanamento del quartiere… Vediamo”. Beh! Noi ci proviamo!>

Fonti della notizia del 29/1172015
Facebook - Scuola Popolare "Is Mirrionis
Aladinews - Aladin Pensiero


Link al Video di "1/2 ora" su Rai3
Trasmissione di Lucia Annunziata del 29/11/2015

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Facebook, possiamo dimostrare solidarietà a TUTTE le vittime del terrorismo?
Petizione promossa da Cristina Ghanem da New York City e diretta a Facebook
Piattaforma online di Change.Org



<Nel corso degli ultimi giorni, in seguito agli attacchi del 13 novembre avvenuti a Parigi, uomini e donne di tutto il mondo hanno mostrato grande supporto e solidarietà ai cittadini Francesi.

Sono felice di vedere che in momenti come questo rimaniamo uniti di fronte all'orrore e la follia causate dalla violenza estremista. Tuttavia, nonostante l'interessamento mostrato da molti per la recente tragedia sia ammirabile, rimango scettica riguardo al recente trend di Facebook che permette agli utenti di cambiare la propria foto profilo con la bandiera francese. Questo nuovo strumento, promosso dalla più internazionale e multiculturale delle piattaforme internet, ha lo scopo di promuovere la solidarietà tra tutti gli esseri umani in questi giorni di lutto.

L'applicazione fu usata in passato per supportare altre importanti campagne, come quella per il riconoscimento dei matrimoni LGBT. Nonostante l'idea alla base di quest'applicazione sia lodevole, la decisione presa dagli amministratori Facebook di selezionare per i propri utenti solo una parte delle tragedie causate dal terrorismo risulta offensiva e discriminatoria.

Se l'intento era di mostrare solidarietà e fratellanza tra tutti gli esseri umani di fronte agli atti barbarici del terrorismo, abbiamo fallito. Facebook, infatti, non dà la possibilità di mostrare solidarietà ai siriani, iracheni, kenyani, nigeriani e libanesi anch'essi vittime dello stesso fondamentalismo. Scegliendo di commemorare solo una porzione delle vittime uccise dal terrorismo non mostriamo all'ISIS la nostra forza, ma la nostra più grande debolezza.

Non siamo tutti uniti in nome della libertà e della libertà di parola, per la vita e per i valori morali. Abbiamo dimostrato che la discriminazione etnica prevale sull'empatia umana. Abbiamo dato l'ennesima prova che l'Ovest piange solo le proprie vittime. Abbiamo mostrato che siamo disposti a scegliere quali vittime sono degne delle nostre lacrime.

Oggi vorrei chiedere a Facebook di darci la possibilità di ricordare tutte le vittime del terrorismo internazionale, senza discriminazione razziale, etnica o culturale. In caso contrario, si corre il rischio di etichettare le vittime di origine islamica come vittime di seconda categoria.

Dimenticandoci che i Siriani, gli Iracheni, i nigeriani, i libanesi, e cittadini di molti altri paesi soffrono a causa del terrore inflitto dall'ISIS, tanto quanto le vittime dell'attacco di Parigi, rischiamo di giudicare i rifugiati come una possibile minaccia. Rischiamo di chiudere le porte a chi, cosi come i parigini, ha vissuto nel terrore.

Richiamo di girare la schiena a uomini e donne innocenti che, così come noi, stanno combattendo la propria battaglia quotidiana contro il fondamentalismo.>.

Fonte
: Change.Org
Per firmare la petizione clicca quì
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<Come l’ISIS guadagna dal petrolio>

"Lo vende prima di raffinarlo, oppure lo raffina in rudimentali impianti locali per smerciarlo nei mercati in Siria e in Iraq (incassando 1,5 milioni di dollari al giorno)"
Pubblicato su "il Post.it" del 19/11/2015

Leggi il servizio integrale (clicca sotto)
Fonte:
"il Post.it" del 19/11/2015
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<Oriana Fallaci aveva torto>
Articolo di Gianluca Briguglia
Pubblicato su "il Post.it" del 19/11/2015

Leggi l'articolo integrale (clicca sotto)
Fonte:
"il Post.it" del 19/11/2015






Ed eccola qui la guerra: ora, nonviolenza o barbarie !
Movimento Non Violento - Verona, 14 novembre 2014
http://nonviolenti.org




<Ed eccola qui, la guerra. E' arrivata anche alla porta accanto. Con il suo orrore, il terrore, il sangue, i corpi morti. Quando la vedi con i tuoi occhi capisci davvero perché è “il più grande crimine contro l'umanità”. E' un'unica guerra che si mimetizza in varie forme, che si ciba dello stesso odio e defeca la stessa violenza. E' sempre la stessa cosa, compiuta da eserciti addestrati, ben armati, finanziati, le cui vittime sono
soprattutto i civili innocenti. Ormai è una matassa ingarbugliata. Il bandolo non lo si trova più. Non serve sapere chi ha iniziato per primo, le ragioni sono scomparse e rimangono solo i torti. E' una spirale perversa che si autoalimenta: guerraterrorismo-
violenza-odio-vendetta-terrorismo-guerra ... Ieri a Parigi abbiamo assistito in diretta ad un'operazione militare: un gruppo di soldati in armi che ha agito come un plotone di esecuzione, attaccando civili inermi, sequestrandoli, decimandoli, come facevano i nazisti nella Francia del 1940, violando ogni convenzione internazionale, fuori da ogni regola... d'altronde la guerra, non ha regole, se non quella di eliminare fisicamente il nemico. Ed è proprio questo che i mercenari dell'odio vogliono: che ognuno di noi si senta nemico all'altro, per innalzare il livello dello scontro, dove alla fine rimarrà solo chi è più spietato, chi spara l'ultimo colpo. Già troppe volte abbiamo detto “mai più!”. Dopo la guerra del Golfo, dopo le Torri Gemelle, dopo l'attacco in Iraq, dopo gli attentati di Londra e di Madrid, dopo la strage di Charlie Hebdo, dopo quella del Bardo, dopo i bombardamenti su Libia e Siria, dopo il raid sull'ospedale di Kunduz in Afganistan, dopo il massacro all'Università di Garissa in Kenya, dopo le bombe sul corteo pacifista di Ankara … ed oggi dopo gli attentati suicidi di Beirut e di Parigi. Piangere i morti ed esprimere solidarietà è importante, ma non basta se poi tutto continua come prima. Dobbiamo reagire. Non farci piegare dal dolore e dalla paura. Non accettare lo stato delle cose. Reagire. Reagire per spezzare la spirale, ed aprire una strada nuova. La violenza ha fallito e se perpetuata peggiorerà ulteriormente una situazione già tragica. La via da seguire è quella della nonviolenza. Sul piano personale e su quello politico. La via del diritto, della cooperazione, del dialogo, delle alleanze con chi in ogni luogo cerca la pace, della riduzione drastica della produzione e del traffico di armi, dei Corpi civili di pace per affrontare i conflitti prima che diventino guerre, della polizia internazionale per fermare chi si pone fuori dal contesto legale dell'Onu.
Il terrorismo e la guerra (che è una forma di terrorismo su vasta scala) si contrastano con strumenti altrettanto forti, ma con spinta contraria. Siamo anche noi dentro il conflitto, e lo dobbiamo affrontare con soluzioni opposte a quelle perseguite finora. L'alternativa oggi è secca: nonviolenza o barbarie.>.

F.to "Movimento Non Violento"

"Aldo Capitini, il fondatore del Movimento Nonviolento, lo aveva profetizzato già nel secolo scorso ... non sappiamo se già prefigurava l'orrore dei tagliatori di teste, ma le sue parole sono rivolte a noi oggi: “Tanto dilagheranno violenza e materialismo, che ne verrà stanchezza e disgusto; e dalle gocce di sangue che colano dai ceppi della decapitazione salirà l’ansia di sottrarre l’anima ad ogni collaborazione con quell’errore, e di instaurare subito, a cominciare dal proprio animo (che è il primo progresso), un nuovo modo di sentire la vita: il sentimento che il mondo ci è estraneo se ci si deve stare senza amore, senza un’apertura infinita dell’uno verso l’altro, senza una unione di sopra a tante differenze e tanto soffrire. Questo è il varco attuale della storia.” (Aldo Capitini, 1936, Elementi di un'esperienza religiosa)".

F.to Movimento Non Violento

Verona, 14 novembre 2015


Fonte
"Movimento Non Violento"
www.nonviolenti.org
www.azionenonviolenta.it
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<Attentati Parigi, Milano in piazza. Strada: “Guerra? Altri attacchi. Sì alle #Porteaperte>

Servizio e intervista di Fabio Abati
Video de Il Fatto Quotidiano del 14/11/2015



“In questo momento difficile bisogna capire quali sono gli strumenti che funzionano e quelli che non funzionano contro il terrorismo. La guerra è uno strumento che non ha funzionato. Chi oggi chiede altra guerra e altre bombe sarà prima o poi responsabile di altre morti, a Kabul come a Baghdad come a Parigi”. Così Cecilia Strada, presidente di Emergency e organizzatrice della manifestazione di solidarietà col popolo parigino che si è svolta questo pomeriggio in piazza Fontana a Milano. “Io preferisco l’esempio che ci hanno dato i cittadini parigini – ha aggiunto la Strada – che con l’hashtag Twitter #Portouvert hanno lanciato un nuovo messaggio di solidarietà e fratellanza da opporre all’orrore del terrorismo”

Fonte video (clicca)
IlFattoQuotidiano.it
del 04/1172015

Solidarietà alle vittime del terrorismo
Petizione online dell'associazione "Progressi - l'Italia in Movimento"
http://www.progressi.org




"Noi cittadini europei siamo scioccati e addolorati dagli attacchi terroristici di Parigi.
Vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà alle famiglie delle vittime, ai loro amici, ai loro cari.
Vogliamo esprimere la stessa solidarietà alle vittime dell’Isis in tutto il mondo, come quelle ad Ankara, a Beirut, in Siria, in Iraq - e a tutti i rifugiati costretti a scappare dallo stesso terrore che ha colpito Parigi.
Oggi siamo tutti uniti per la pace, siamo uniti per la libertà, l’uguaglianza, la fraternità".

Progressi condivide questo messaggio con le altre organizzazioni della rete OPEN.


Fonte news e URL per firmare la petizione
Progressi - l'Italia in Movimento


Agenda digitale della Sardegna, al via gli incontri nei territori per illustrare i progetti a cittadini e imprese
Regione Autonoma della Sardegna - Cagliari 13 novembre 2015
http://www.regione.sardegna.it




<L’Agenda digitale della Sardegna spiegata ai cittadini e alle imprese, per far crescere la consapevolezza sulle grandi potenzialità connesse alla strategia definita nella delibera approvata dalla Giunta regionale lo scorso 6 ottobre.
Gli incontri nei territori. Nel corso di cinque incontri, in altrettanti Comuni sardi, l’assessore degli Affari generali Gianmario Demuro insieme ad altri esponenti dell’Esecutivo regionale, i dirigenti degli Assessorati competenti ed esperti illustreranno gli interventi già realizzati e quelli ancora da attuare. Gli obiettivi sono quelli di migliorare, attraverso le nuove tecnologie, i servizi della pubblica amministrazione e avviare un processo di diffusione capillare della cultura digitale. “Andiamo nei territori per raccogliere idee e suggerimenti per la parte dell’Agenda digitale ancora da sviluppare. Esiste un’intelligenza collettiva che è chiamata ad esprimersi e che può offrire, in questa fase, un contributo prezioso alla causa della digitalizzazione dell’Isola. Vogliamo creare tutte le sinergie possibili”, ha dichiarato Demuro. La prima tappa è prevista a Olbia (al Museo Archeologico) il prossimo 18 novembre. Si discuterà delle opportunità per il settore turistico e dei progetti per garantire informazione e trasparenza sugli atti della pubblica amministrazione. Il successivo incontro, il 19 novembre, si svolgerà a Oristano (Hospitalis Sancti Antoni). Il dibattito riguarderà i benefici che il mondo delle imprese può ricavare dal processo di digitalizzazione. Nella terza tappa, a Nuoro (Auditorium della Camera di Commercio), il 23 novembre, si parlerà in particolare dei nuovi servizi digitali nell’ambito della sanità e delle politiche sociali. Il tour, il 27 novembre, proseguirà a Sassari (sala convegni della Camera di Commercio), dove la discussione sarà incentrata sui progetti che riguardano beni culturali e pubblica istruzione. Nell’evento conclusivo, a Cagliari, il 30 novembre (Ex Vetreria di Pirri), con una visione d’insieme verranno esaminati i temi affrontati nel corso degli incontri precedenti.

I partecipanti. Ad ogni incontro parteciperanno, oltre agli assessori e ai dirigenti regionali, sindaci amministratori locali, rappresentanti del mondo delle imprese, delle professioni e delle università, dirigenti scolastici, insegnanti, studenti e cittadini che potranno offrire indicazioni e suggerimenti sui progetti inseriti nell’Agenda.

Il confronto. Il format del confronto tra i relatori e la platea sono quelli del talk-show, moderato da Alex Giordano, considerato tra i massimi esperti di ‘social innovation’. Il pubblico potrà inviare messaggi/tweet che verranno proiettati su un monitor per essere letti e commentati. Sarà possibile intervenire utilizzando l’hashtag _agendadigitalesardegna_. L’evento sarà proposto in diretta streaming.

L’Agenda digitale. L’Agenda digitale rappresenta gli interventi per lo sviluppo delle nuove tecnologie e dell’innovazione nei diversi contesti (pubblica amministrazione, imprese, giustizia, scuola, sanità, politiche sociali, ambiente). Tra le iniziative intraprese, nell’ottica della semplificazione e modernizzazione della macchina amministrativa, ci sono quelle del ‘fascicolo sanitario elettronico’ e della ‘giustizia digitale’. Vengono previsti il potenziamento dei servizi on line e la diffusione della banda ultra larga per connessioni più rapide e veloci.

Le fonti di finanziamento. Le risorse disponibili per realizzare i progetti ammontano a 307 milioni di euro e sono, per la gran parte, di provenienza europea (tra fondi Por Fesr, Feasr e Fse in totale circa 200 milioni di euro nell’ambito del ciclo di programmazione 2014-2020). Altre somme sono state stanziate dal Governo nazionale (19 milioni) e dalla Giunta regionale, che ha messo a disposizione 85 milioni di euro.>.


Fonte
Sito web Regione Autonoma della Sardegna, 13/11/2015
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<CHIAMATA alle ARMI>
Hollande, passo marziale
Pubblicato su
"il manifesto" del 17/11/2015

<Al parlamento riunito a Versailles Hollande chiede di cambiare la Costituzione e proclama: «La Francia è in guerra. La Ue intervenga con noi». Al G20 gli stessi Paesi che hanno finanziato l’Isis decidono sanzioni contro se stessi. Per la strage blitz in Europa, arrestato in Belgio l’«artificiere». In Italia governo in tilt sull’intervento.>. ./.
Leggi l'articolo integrale su
"il manifesto" del 17/11/2015.
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Il pensiero di Liliam Thuram sulla guerra
Ex calciatore della nazionale francese, della Juve e del Parma
Pagina
Facebook di Tiscali.it del 17/11/2015


<E se avesse davvero ragione Lilian Thuram? "La Francia è in guerra? Non da oggi". E ancora: "Hollande ha detto che noi francesi siamo in guerra dopo gli attentati di venerdì scorso? Il mio paese è in guerra, sì, ma non da oggi: la Francia sta facendo la guerra fuori dalla Francia da un po' di tempo. Perché quando il tuo paese va fuori e bombarda un altro paese vuol dire che è in guerra". Lilian Thuram, ex calciatore della nazionale francese campione del mondo nel 1998, ha espresso così il suo dissenso sulla politica estera francese, intervenendo al programma di Rai Radio2 'Un Giorno da Pecora'. La nazionale francese del 1998 era un esempio di integrazione, "ma ne è passato di tempo dal 1998". E molto è cambiato. "Per esempio, c'è stata una politica che è andata in tv per dire che la Francia è un paese di razza bianca e di religione cristiana. E questo cosa vuol dire? Che chi non è bianco e cattolico non è francese?". L'ex juventino ha paura della propaganda di Marine Le Pen, leader del 'Front National': "Ci porta alla violenza: quando crei divisioni nella tua comunità alla fine finisce sempre così. I giovani che ascoltano i discorsi con cui i terroristi fanno proseliti si sentono dire: vedete, non siete francesi per gli altri, lo sapete no?".>.

Fonte
http://tisca.li/thuran

<Parigi, papà calma figlio dopo gli attacchi: "Usiamo i fiori contro le pistole">
Redazione di Repubblica.it del 17 novembre 2015

<La toccante intervista pubblicata sulla pagina Facebook di "Le petit journal": davanti ai microfoni un bimbo spaventato da quanto è successo, e il papà che lo rassicura. "Ci sono i cattivi, bisogna cambiare casa", dice il piccolo. "I cattivi sono dappertutto", gli risponde il padre, "la nostra casa è la Francia...". "Ma loro hanno le pistole...". "Noi abbiamo i fiori, che ci proteggono". "Ora va meglio", chiude il bimbo>.

Fonte e link video
Repubblica.it del 17 novembre 2015

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<Attentati a Parigi: ritorno a scuola tra paura, rabbia e voglia di capire>
Articolo di Cinzia Gubbini per Repubblica.it del 17 novembre 2015

<Un lunedì particolare in molti istituti. Maestri e insegnanti impegnati a parlare delle stragi in Francia, a spiegare e rispondere alle domande degli allievi. Dai più piccoli ai più grandi, da Torino a Lampedusa, il sentimento prevalente è il timore che la loro vita di ragazzi possa cambiare>.

Fonte
Repubblica.it del 17 novembre 2015
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<Il riposo della mamma infermiera: "Mia moglie è un eroe">
Redazionale di Repubblica.it del 17/11/2015

''Questa è mia moglie mentre schiaccia un pisolino. Tra un'ora si sveglierà, si metterà il camice e andrà a lavoro. Prima si siederà sul divano e giocherà felice con il bimbo. Bacerà il piccolo, mi bacerà e andrà a prendersi cura delle persone che stanno vivendo il giorno più brutto della loro vita. Non importa chi sei o cosa ti è capitato, lei si prenderà cura di te. Tornerà a casa 14 ore dopo. Mia moglie è un'infermiera. Mia moglie è un eroe''. E' un estratto del post pubblicato su Facebook da Bobby Wesson per sua moglie Rayena, infermiera dell'ospedale di Birmingham, in Alabama, insieme a uno scatto della donna che stringe suo figlio mentre dormono insieme. Un elogio che sul social network ha raggiunto migliaia di persone e attirato l'attenzione di centinaia di donne che non hanno esitato a contattare l'autore con messaggi privati e inviti a cena, sedotte dalla dolcezza delle sue parole. Bobby ha replicato con un video ironico in cui spiega di essere 'felicemente sposato' e di non aver mai pensato di tradire la sua compagna".

Fonte
Repubblica.it del 17 novembre 2015
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“OGNUNU ESTI MERI in DOMU SUA”

Considerazioni post manifestazione regionale del 31/10 a Cagliari, per la Pace, contro le esercitazioni NATO “Trident Juncture” e le servitù militari in generale.
Testo e foto di Gianfranco Ghironi



Una manifestazione riuscita. Più partecipata rispetto a ciò che avevo previsto. Inferiore come numero di persone a quella di Capo Frasca, ma le duemila entità variegate e multicolori che hanno sfilato oggi a Cagliari, hanno fatto sentire comunque forte la loro voce, non solo contro l’esercitazione NATO “Trident Juncture”, ma anche versus tutte le servitù militari e “S’Istadu militare”. Il combattivo corteo ha costituito un evento di notevole portata e di grande significato, poiché ha messo in tutta evidenza che “certi sardi” non accettano e mai accetteranno di essere sottomessi ad una politica nazionale, che li vuole costringere al ruolo di semplici subordinati… in casa loro. Un detto sardo (ma non solo) recita che “ognunu esti meri in domu sua” e ciò dovrebbe valere a tutte le latitudini di questo nostro martoriato pianeta. Dico dovrebbe, perché, purtroppo e non infrequentemente, altri, con arroganza e/o violenza, a volte supportate da Costituzioni che non vengono rispettate o da leggi inique scritte dalle classi dominanti, impediscono fattualmente l’esercizio di questa sacrosanta regola di buon senso e di vita. Un diritto inalienabile, naturale e giuridico insieme, quello della libertà e dell’autodeterminazione di un popolo, viene vergognosamente calpestato da un governo nazionale che adduce motivazioni estere (Patto Atlantico) a sostegno delle sue tesi e, ancor di più, vanificato da una dirigenza regionale inetta e irresponsabile, se non addirittura connivente e complice. Nemmeno una timida protesta è partita dal Palazzo della RAS verso il Governo di Roma. Sotto, sotto, ma nemmeno più di tanto, si intuisce che è succube e asservito al volere del Presidente del Consiglio italiano, dotato evidentemente di una “personalità fuori dal comune”, carismatica (in senso ironico), capace di annichilire alleati e avversari. Fosse stato Gandhi o Mandela l’avrei potuto capire ma, nello specifico caso, ciò fa risaltare inconfutabilmente il fatto che i governanti regionali hanno evidenziato tutto il loro servilismo, unito a incapacità politica, insensibilità umana e incoscienza ambientale. Poi, si sa dall’avvento della Repubblica, che l’Italia è un alleato fedelissimo degli USA, tanto che la qualcosa è sempre confermata e sbandierata dagli americani ad ogni conferenza stampa, quasi a voler ribadire che lo “stivale” è uno Stato subordinato alle loro esigenze politiche e militari. Ma questa, oggi, è altra storia da raccontare meglio in circostanza diversa. Riprendendo il discorso interrotto da questa divagazione, aggiungo solo che la volontà di lotta contro servitù militari e industriali inquinanti, esercitazioni di guerra internazionali, fabbriche di armi in loco, deposito unico nazionale delle scorie radioattive (tutti temi che stanno molto a cuore all’Italia…), anche oggi è stata ulteriormente alimentata dalla ferma volontà dei partecipanti, singoli cittadini, associazioni, comitati, collettivi, gruppi, movimenti, etc.. Tutti questi non cederanno di un centimetro, contro il furto di terra, i veleni ambientali, lo scempio della natura, lo sfascio delle economie locali, perpetrati ai danni della salute, della sicurezza e della dignità delle persone in quanto tali come singoli individui senzienti e di un’intera popolazione che, nei secoli, ha già dato (troppo) a chi non doveva dare (spesso). E’ arrivato il momento di dire basta, voltare pagina e cominciare a scrivere un’altra e più edificante storia di umanità, fino ad ora negata, anche a causa di complicità politiche dirette e/o l'indifferenza sociale colpevole, di non pochi corregionali, sardi solo di nascita!

Gianfranco Ghironi (31/10/2015)
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MANIFESTAZIONE PACIFISTA a CAPO TEULADA
Martedì 3 novembre 2015 alle ore 10.30
Un errore madornale vietarne lo svolgimento
Gianfranco Ghironi


Non autorizzare, ovvero proibire la manifestazione pacifista presso il Poligono Militare di Teulada (concentramento a Porto Pino), prevista per il 3/11/2015 alle oe 10.30, significa indirettamente esacerbare gli animi, "incitare" alla disubbidienza civile, se non addirittura alla ribellione o alla sommossa. Chi deve concedere o meno i permessi, valuti attentamente, i “costi” politici e sociali di questo eventuale becero divieto che, sicuramente, aggraverebbe la già tesa situazione regionale in merito alle esercitazioni NATO “Trident Juncture”, servitù militari, industriali, fabbriche d’armi e ipotesi di localizzazione deposito unico nazionale delle scorie nucleari. Se si volesse veramente disinnescare o ridurre la bomba sociale pronta ad esplodere, sarebbe molto più logico concedere l’autorizzazione allo svolgimento della manifestazione, predisponendo apposito servizio d’ordine e di controllo, per isolare gli eventuali facinorosi o provocatori che, peraltro, farebbero solo male alla causa pacifista. Non vi è motivo alcuno per vietare lo svolgimento di un tale evento, a meno che non si voglia volontariamente e razionalmente causare lo scontro fisico, con chi non si atterrebbe ai divieti della Prefettura e/o della Questura. Chi di competenza, faccia analisi di coscienza e non provochi reazioni esagerate a priori. La base di Teulada non corre alcun rischio dalla manifestazione programmata, mentre chi emana i divieti si espone quanto meno a giuste critiche e alle conseguenze inevitabili degli eventuali disordini. Il “proibizionismo” quasi mai ottiene gli scopi di salvaguardia dello “status quo”, anzi, non infrequentemente (storia docet) realizza esattamente il contrario. Funziona forse nel periodo breve, ma alla distanza si rivela sempre controproducente, una scelta errata in tutti i sensi. A meno che, ribadisco, non si voglia ottenere proprio questo … e allora sarebbe tutta un’altra storia: la conferma di una democrazia solo formale, ma sostanzialmente negata, in barba alla Carta Costituzionale, al DIRITTO di Parola e di Pensiero, al DOVERE di manifestare per un mondo migliore, per la GIUSTIZIA e la PACE, che annullerebbero le guerre. A meno che non si vogliano le ingiustizie per causare le guerre, che arricchiscono le fabbriche delle armi, le multinazionali criminali, gli Stati canaglia, le lobby, la violenza e la disumanità. Anche questa è tutta un'altra storia e noi ci battiamo per cambiarla in meglio. Chi vieta le manifestazioni pacifiste, è favorevole personalmente e/o indirettamente a tutto quanto di negativo elencato in precedenza.

Gianfranco Ghironi (02/11/2015)
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CONTRO e PRO le SERVITU e le ESERCITAZIONI MILITARI in SARDEGNA
Nato "Trident Juncture" e altre follie, non difensive ma dispendiose, guerrafondaie e inquinanti
Gianfranco Ghironi

Video e interviste contro le servitù

"Nel 1956, in seguito ad alcuni accordi NATO, è stato istituito un poligono nel comune di Teulada.
Dopo le morti per cancro sospette, dopo l’inchiesta per omicidio colposo aperta nel 2009 in seguito alla morte di un militare ventiseienne, dopo il rilevamento di livelli di Torio 232 maggiori dalle dieci alle venti volte rispetto alla norma e dopo lo scandalo provocato dalle foto di turisti che fanno il bagno tra le bombe inesplose, ancora oggi, Novembre 2015, è stato dato il via a Trident Juncture, la più grande esercitazione milatare dalla fine della guerra fredda.
Sullo sfondo di questa vicenda troviamo la solita incapacità di dialogare della nostra società. Abitanti del luogo, manifestanti e forze dell'ordine non riescono a parlare senza scadere nella tensione.
La paura di perdere posti di lavoro in una situazione economica già difficile spinge i teuladini stessi ad accettare la base militare, la quale sembra l'unica alternativa alla disoccupazione. A che costo però?
La soluzione sta nel coinvolgimento dell'opinione pubblica. Parliamone! Condividete!!!". (Waterful Life)


Teulada, manifestazione contro esercitazioni Nato
Il Video degli scontri - (1^ parte)
Pubblicato il 06 nov 2015 da Waterful Life

https://www.youtube.com/watch?v=_6gypHS9DJI


Teulada, manifestazione contro esercitazioni Nato
Il Video degli Scontri - (2^ parte)
Pubblicato il 06 nov 2015 da Waterful Life

https://www.youtube.com

Video e interviste pro servitù

"A Teulada la comunità indigena discrimina i nostri soldati per pura e semplice ignoranza. Una comunità disinformata dalla presenza massiccia di indipendentisti che creano falsi e ingiustificati allarmismi tra le masse per speculare sulle basi e sugli indennizzi. La Bufala dell'Uranio impoverito è stata sventata nel nostro precedente articolo, ora anche la Bufala dei tumori in massa, degli agnelli con due teste, della nascita di mostri sta per essere sventata. Leggetevi il nostro nuovo articolo su www.liberazioneitaliana.it".

Esercitazioni militari a Teulada
Pubblicato il 22 ott 2015
A cura della Libera Azione Italiana Associazione
https://www.youtube.com

Radio Luna intervista Antonsergio Belfiori
Pubblicato il 04 nov 2015
Intervista sulla Trident della Nato e sugli scontri di Teulada 4/11/15
https://www.youtube.com
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<Il Questore di Cagliari, l’asino sardo e i nostri giovani>
Francesco Casula
7 novembre alle ore 1:16


<Il Questore di Cagliari, l’asino sardo e i nostri giovani.
Il Questore di Cagliari deve dimettersi. Se ne deve andare. Sua sponte. Altrimenti saremmo costretti a rinverdire una antica consuetudine sarda, vigente nei nostri paesi barbaricini. In cui sos istranzos sgraditi venivano caricati su un asino e accompagnati fuori dall’abitato. Senza torcere loro un capello ma avvertendoli di non farsi più vedere.
Il Questore deve capire e sapere che siamo (ancora) in un Paese dove sono garantiti la libertà di pensiero, il dissenso e l’opposizione: nel caso in questione ai giochi (?) di guerra, utilizzando come base di servizio la Nostra Terra Sarda.
Il Questore deve sapere che non permetteremo che i nostri giovani – peraltro i migliori, quelli più consapevoli, attivi e battaglieri – vengano repressi e criminalizzati. Sappia il Questore che dietro quei giovani, dietro quei manifestanti a Teulada c’è l’intera Comunità sarda, o almeno quella parte maggioritaria – non integrata né servile – che vuole difendere la propria terra e vivere in pace.>.


Fonte

https://www.facebook.com/francesco.casula

<Attentati a Parigi, nuovo video Anonymous: ‘Il più grande attacco informatico contro Isis’>
Il Fatto Quotidiano.it - Il Fatto TV del 16/11/2015



<Anonymous si prepara a scatenare ondate di attacchi informatici contro l’Isis in seguito agli attentati di Parigi di venerdì. In un video postato online, un uomo che indossa una maschera di Guy Fawkes definisce i militanti responsabili degli attacchi di Parigi dei “parassiti”. “Questi attacchi non possono restare impuniti”, dichiara Anonymous, parlando in francese. “Stiamo andando a lanciare la più grande operazione contro di voi. Aspettatevi molti attacchi informatici. La guerra è stata dichiarata. Preparatevi”, continua Anoymous. “Noi non perdoniamo e non dimentichiamo”, conclude>.

Fonte testo e "snapshot" video
Il Fatto Quotidiano.it - Il FattoTV del 16/11/2015




MANIFESTAZIONI vs ESERCITAZIONE NATO "TRIDENT JUNCTURE" - A FORAS sa NATO de SA SARDIGNA
Concentramenti il 31/10/15 a Cagliari h. 10 in p.zza Garibaldi e il 03/11/15 a Teulada h. 10.30 al poligono militare







La Russia di Putin" incontro pubblico con Gian Micalessin ed Irina Osipova
Organizzato dall'Associazione Culturale "Caravella", venerdì 30/10 alle 18.30, nella sala convegni di Villa Muscas (via Sant’Alenixedda) a Cagliari

“La Russia è ancora un nemico del nostro Paese? L'Italia, con i suoi governi imposti dalle burocrazie europee, sta rinunciando ad un potenziale amico e alleato fondamentale?” Queste alcune delle domande alle quali vuole dare risposta il convegno “La Russia di Putin: tra sanzioni economiche e tensioni da guerra fredda il nuovo ruolo di Mosca nello scenario internazionale”, organizzato dall'associazione culturale Caravella, che si terrà a Cagliari venerdì 30 ottobre, alle 18.30, nella sala convegni di Villa Muscas (via Sant’Alenixedda). Nell'incontro, moderato da Salvatore Deidda dell'associazione culturale Caravella, parleranno il giornalista Gian Micalessin, inviato di guerra, ed il presidente dell'associazione RIm Giovani Italo-Russi, Irina Osipova, tracciando un percorso "dalla guerra in Ucraina, con le sanzioni economiche inflitte alla Russia dall'Unione europea, al ruolo di mediatore e difensore dei popoli liberi che Putin sta svolgendo in Siria e nel Medio Oriente". (red)


Fonte: admaioramedia.it

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CIRQUE - Centro Interuniversitario di Ricerca Queer
Università di L'Aquila, Palermo e Pisa
http://cirque.unipi.it





Perchè il Cirque?

"Il CIRQUE (Centro interuniversitario di ricerca queer) nasce dal desiderio di creare uno spazio inclusivo, aperto e vitale per gli studi queer all’interno dell’accademia italiana, e dalla convinzione che gli strumenti metodologici del queer possano dimostrarsi produttivi per la comprensione di un’ampia varietà di oggetti e di fenomeni, e portare a risultati originali, illuminanti e di grande rilevanza politica ed etica.
Il centro si propone di mettere in rete singoli studiosi e realtà già organizzate, in Italia e all’estero, per creare uno scambio intenso, aperto e proficuo su tutti gli aspetti, gli ambiti e le potenzialità degli studi queer. Se desiderate essere parte di questo progetto, cliccate qui.
Tra i principali scopi del centro c’è la creazione di occasioni e contesti di condivisione: è in questo spirito che stiamo lavorando per dare vita a una rivista internazionale, Whatever – A Journal of Transdisciplinary Queer Theory and Studies, e per organizzare un congresso, che avrà luogo nella tarda primavera del 2016. Se vi interessa essere aggiornati su queste due iniziative iscrivetevi alla mailing list qui a destra.".

Un’idea del queer

"Il CIRQUE, e il nostro lavoro al suo interno, nasce dalla convinzione che il queer abbia la potenzialità di di ispirare e fondare un programma di ricerca a raggio molto ampio e con notevolissime potenzialità innovative sia sotto il profilo intellettuale che dal punto di vista sociale, etico e politico. Fin dalle prime teorizzazioni, ispirate da un femminismo coraggiosamente antiessenzialista all’inizio degli anni Novanta, l’oggetto proprio del queer è stato individuato nella decostruzione delle identità e nella messa in questione delle rappresentazioni. Per quanto produttiva si sia dimostrata nei passati decenni la relazione tra queer e LGBT, essa non è né necessaria né sostanziale: queste due strategie di critica, infatti, non sono applicabili esclusivamente alle categorie riguardanti il sesso e il genere. Al livello più astratto e al tempo stesso più concreto, esse congiuntamente permettono di interrogare nel modo più radicale le categorie attraverso cui ogni società determina il destino dei suoi membri, e di smantellare il progetto di dominio e di esclusione che in esse è implicito e che si attua per loro tramite.
Nella società occidentale contemporanea al centro di questo progetto non vi sono soltanto le categorie del sesso e del genere. Un vero e proprio ecosistema di marginali, perdenti, spostati si affolla ai confini del nostro campo percettivo e chiede di essere visto, di essere considerato vero, esistente, reale. In alcuni casi questo ci riesce relativamente facile: quelle dei migranti, dei precari, dei disabili sono categorie che possediamo, e a cui siamo abituati ad accordare valore e rispetto. Ma innumerevoli altri esempi sfuggono alla nostra consapevolezza, e di conseguenza alla nostra percezione: il nostro sguardo non arriva a cogliere il collega Asperger, la gattara con le sue ciotole, le innumerevoli configurazioni esistenziali atipiche che accanto a noi si arrabattano per sopravvivere in un mondo che non soltanto non è fatto a loro misura, ma che è organizzato sul presupposto della loro inesistenza.
È infatti importantissimo osservare che il progetto illuminista di estensione universale dei diritti si fonda fin dal suo esordio su un apparato di standardizzazione e omologazione che produce i soggetti come soggetti a cui possono essere riconosciuti dei diritti, e pertanto subordina il godimento di qualsiasi diritto alla disponibilità e alla capacità a presentarsi riconoscibilmente come prodotti di tale apparato (come razionali, come normali, come umani…). E proprio questo apparato rappresenta l’oggetto al tempo stesso più generale e più tangibile di una critica queer veramente radicale.
Nella sfida dell’inclusione non è possibile separare la componente intellettuale da quella politica: soltanto comprendendo qualcuno nei suoi termini è possibile includerlo in qualcosa che per lui non sia una prigione. E sta in questo secondo noi il valore di un ritorno rigoroso e creativo alle radici del queer. In primo luogo a quelle etimologiche: al queer come strano, sghembo, non assimilabile, non comprensibile, alieno rispetto a un contesto uniforme e prevedibile e a qualsiasi tentativo, non importa quanto insidioso o violento, di omologazione. Ma anche e soprattutto a una critica delle categorie e delle loro rappresentazioni che denunci, nei termini più coraggiosi e intransigenti, il ricatto identitario, che liberi i soggetti dalle performances che li costituiscono, e che, come criterio di inclusione, sostituisca finalmente all’uguaglianza le differenze."


Fonte immagine (J. Bosch) e testo
http://cirque.unipi.it/unidea-del-queer

Leggi anche

"L'identità cambia, non esiste solo un modo di essere "ben riusciti". Articolo di Chiara Piotto per l'Huffington Post.it del 27/10/2015
"Storia dell'omosessualità. Secoli di falsi miti, impressioni e identità spiegati da Dall'Orto". Articolo di Labio Libacci per l'Huffington Post.it del 16/0672015

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<Operazione Trident nel mare sardo. Pacifisti in piazza: "No alla guerra">

È la più imponente esercitazione militare dagli anni della "guerra fredda"
L'Unione Sarda.it del 21/10/2015



"Capo Teulada il cuore di questa maxi simulazione di uno scenario bellico: lo specchio di mare che circonda il Poligono interdetto da una settimana e fino al 6 novembre, data di chiusura delle operazioni.
Mentre decolla la maxi-operazione militare guidata dalla Nato che coinvolge 36.000 militari, 30 Paesi, 140 aerei e 60 navi, immediatamente scende in piazza a Cagliari l’esercito dei pacifisti.
Questa mattina, infatti, poco dopo mezzogiorno, alcuni rappresentanti di diverse associazioni (impegnate nella battaglia contro le servitù militari nell’Isola) hanno simbolicamente “occupato” lo spazio del molo Ichnusa, dove sono ormeggiate quattro navi militari.
Con bandiere della pace e striscioni, i manifestanti hanno gridato slogan e chiesto lo stop delle operazioni militari. "Andate via, le vostre mani sono sporche di sangue", hanno urlato sotto una pioggia battente.
Appena pochi minuti per ribadire il "no alla guerra e alle bombe", ha detto Angelo Cremone, leader di Sardegna Pulita e organizzatore della protesta. "Ci vengono a raccontare che si tratta di esercitazioni di pace", ha aggiunto, "invece sono manifestazioni di guerra che distruggono l’ambiente e offendono i sardi".
Prima del blitz, i manifestanti hanno organizzato una sit in di protesta sotto il palazzo del Consiglio regionale di via Roma. In prima fila c’erano cittadini, studenti, e qualche esponente politico. "Dovremmo investire in bellezza e turismo non nella guerra", ha spiegato ancora Cremone. "Vedere quelle navi militari accanto alle navi da crociera è assurdo".
I manifestanti hanno puntato il dito anche contro la Regione. "Se avessimo avuto un presidente della Regione e dei consiglieri regionali più apprezzabili, sarebbero andati sotto le navi se non altro per protestare".
Nel'operazione Tridente saranno impegnate le forze armate di 28 paesi alleati.
Entreranno in scena 1.500 uomini, 60 tra navi e sottomarini, 140 aerei in partenza anche da Decimo.".


Autori del Servizio: Michele Ruffi e Mauro Madeddu
Fonte testo e immagine: L'Unione Sarda.it
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<TAVOLA SARDA della PACE>
MESA SARDA po sa PAXI
Marcia e sit-in vs fabbrica armi a Domusnovas loc. Matt'e Conti, 10 ottobre 2015 h. 10






Clicca sull'immagine per ingrandirla
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<MARCIA per il RISCATTO delle COMUNITA' RURALI>

"Il Comune di Decimoputzu è il primo comune della Sardegna ad aderire  alla Rete dei Municipi Rurali" questa la decisione annunciata dal  Sindaco Ferruccio Collu e dall'Assessore all'agricoltura Stefano Piras,  di agricoltori del territorio, di Riccardo Piras di Altragricoltura  Sardegna, dei rappresentanti  dell'Associazione Consumatori Sardegna e  del team di 5 persone componenti la Marcia per il Riscatto delle  Comunità Rurali, guidata da Gianni Fabbris." ./.
Leggi l'articolo integrale della Redazione di CastedduOnLine del 05/10/2015 h. 10:29


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<TE LO DO IO il MADE in ITALY>

Manifestazione di agricoltori, sindaci, citttadini e associazioni per difendere il territorio e rilanciare l'economia rurale nazionale.
Roma, 31 ottobre 2015




Clicca sull'immagine per ingrandirla
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COMUNE di CAPOTERRA (CA)
Via Cagliari, 91 - Tel. n. 070 72391
http://www.comune.capoterra.ca.it


Si rammenta che le scadenze previste per i Tributi locali sono:

SCADENZE RUOLO IDRICO ANNO 2012
1)    Rata 31/05/2015
2)    Rata 31/07/2015
3)    Rata 30/09/2015
4)    Rata 30/11/2015

SCADENZE TARI 2015 (Tassa sui rifiuti ex tarsu  ex tares)    
1)    Rata 31/08/2015
2)    Rata 31/10/2015
3)    Rata 31/12/2015
4)    Rata 29/02/2016

SCADENZA TASI 2015 (tassa sui servizi indivisibili)
   (Aliquote TASI  approvate con Deliberazione Consiglio  Comunale n. 46 del 26/06/2015)
Acconto 16/06/2015
Saldo      16/12/2015

- Aliquota abitazione principale: 1,5 per mille
- Aliquota altri fabbricati: 1,1 per  mille
- Aliquota fabbricati rurali ad uso strumentale: 0 per mille
(Fabbricati Rurali ad uso strumentale di cui all’art. 9, comma 3bis del DL n. 557/1993 convertito nella legge n. 133/1994 e previsti dal comma 8 dell’art. 13 del DL n. 201/2011, iscritti in Catasto alla Categoria D10)

SCADENZA IMU 2015 (Imposta Municipale Unica)

1) Rata-Acconto 16/06/2015 (aliquote 2014)
2) Rata saldo/conguaglio 16/12/2015  (aliquote 2015).
Le aliquote IMU 2015 ( approvate con Deliberazione Consiglio Comunale n. 52 del 27/07/2015 sono le seguenti:

• aliquota di base: 0,86 % per altri fabbricati e aree edificabili;
• aliquota ridotta: 0,40 % per abitazione principale e relative pertinenze;
Per l’unità immobiliare adibita ad abitazione principale e classificato nella categoria catastale A/1, A/8 e A/9 e per le relative pertinenze, si ha diritto ad una detrazione pari a 200 euro.


Per ulteriori dettagli si rimanda alle singole pagine dei "Tributi". Fonte: http://www.comune.capoterra.ca.it

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<NURACHIC, la PREISTORIA si fa MODA>
Ex emigrato si ispira ai simboli millenari della Sardegna per i suoi capi sportivo-trendy

Articolo di Daniela Pinna


"Nel cuore dell'Africa australe si è scoperto sardo. Di più: pellita, nuragico, neolitico.
E mentre i suoi coetanei lasciano l'Isola per cercare occupazione, Emanuele Casula, classe 1975, cagliaritano, laurea e master a Bologna, quattro anni di lavoro nel Lesotho, ha deciso di rientrare. E scommettere tutti i suoi risparmi in un'impresa non comune: vestire i giovani d'antico.
Non di orbace o di velluto, ma di buon cotone elasticizzato. Di taglio sportivo-trendy. Decorato con la rielaborazione di simboli sacri giunti a noi dalla Preistoria. Made in Sardinia, migliaia di anni fa. «Vorrei che fossimo orgogliosi del nostro retaggio culturale».
Si chiama Nurachic il marchio creato da Emanuele Casula. «Il nome mi è venuto in mente battendo la testa su una pietra alla reggia di Barumini», ricorda. Il suo obiettivo è creare capi di buona qualità, modaioli quanto basta, di uso quotidiano, ma nuragici (o prenuragici) nell'anima: «L'eleganza è nell'identità».
Maglie e gadget marchiati Nurachic sono in vendita nei musei. Ma anche nelle boutique dove comprano i ragazzi. Sono prodotti a Capoterra (da Bayre Sport, di Franco e Maria Bayre) con tessuti importati da Francesco Caboni di Assemini. «Vanno meglio in boutique che nei musei, dove fanno presa soprattutto sui turisti, disponibili a spendere». I prezzi non sono popolari: 39 euro circa. «Ma è sempre, grosso modo, la metà di un capo firmato della stessa qualità».".

Fonte: L'Unione Sarda del 15/10/2015 h. 09:56
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<L'Anno Zero della nutrizione>
Expo 2015: Mai più solo 'mangiare' ma salute globale, cultura e turismo
Servizio di Fabrizio Cassinelli e Salvatore Garzillo
Pubblicato il 10 giugno 2015 su ANSA Magazine n. 57

Contenuti

01. Mai più solo 'mangiare' ma salute globale, cultura e turismo
02. "Master e ricerche, ma anche convegni e confronti tra scienziati di tutto il mondo"
03. Non solo cibo, ma comunicazione e formazione
04. Scienzati Vs chef stellati e 'gastromania'
05. All'ANSA i consigli delle ricercatrici per una spesa sana
06. Arte, storia, musica e turismo per degustare consapevolmente
07. Torte giganti, cavallette, razioni K... curiosità a tavola
08. l consulente alimentare: "Attenzione al falso made in Italy"
09. Truffe e frodi alimentari ci minacciano? I Nas ci difendono
10. La farsa dei finti ristoranti 'giapponesi'

Per leggere i contenuti clicca sulla fonte del servizio
Fonte: ANSA Magazine del 10/06/2015

<Addio Occhiali, arrivano le lenti bioniche>
Posted on 21 ottobre 2015 by Nicoletta Mele
Per "la Voce" di MBA - Mutua Basis Assistance




<Gli occhiali hanno i giorni contati e non sarà la chirurgia laser a mandarli in pensione, perché ci penseranno le lenti bioniche. Il loro inventore, il dottor Garth Webb della Ocumetics Technology, ritiene che “una vista perfetta debba essere un diritto umano” e, per questo motivo, ha inventato un dispositivo che si installa rapidamente all’interno dell’occhio stesso per curare i difetti della vista.
La procedura per impiantare la lente nell’occhio è simile all’intervento per l’asportazione della cataratta, con l’inserimento di una lente artificiale, e può avvenire ambulatorialmente, senza bisogno di anestesia né di ricovero. Con una siringa si inietta nell’occhio della soluzione salina, all’interno della quale si trova la lente bionica ripiegata; dopo 10 secondi questa si apre e aderisce al cristallino. Secondo Webb, il miglioramento della vista è immediato e totale.
“Se riuscite a vedere appena l’orologio a 3 metri di distanza, quando avrete la lente bionica riuscirete a vederlo a 9 metri” afferma il dottore, secondo il quale la sua invenzione permette di ottenere una vista tre volte superiore a quella di chi possiede 20/20 sulla tabella di Snellen. Il dottor Webb sottolinea, inoltre, che chi si sottopone all’impianto di queste lenti non soffrirà mai di cataratta e che l’intervento è più sicuro della chirurgia laser, che può portare a complicazioni e comporta comunque la rimozione di tessuto corneale sano.
La presentazione ufficiale delle lenti è avvenuta lo scorso aprile durante il settimo World Cornea Congress di San Diego e presto inizieranno i test clinici, prima sugli animali e poi sugli uomini. Secondo il dottor Webb, che ha impiegato 8 anni per svilupparla investendo 3 milioni di dollari, la prima lente bionica sarà in commercio nel 2017. Condizione indispensabile per l’adozione di questa soluzione ai problemi di vista, sarà l’aver compiuto i 25 anni, dato che fino a quel momento la struttura oculare non ha ancora assunto la sua forma definitiva.
Mutua Basis Assistance, ha chiamato in causa il
dottor Piepaolo Quercioli, Medico oculista presso il Fatebenefratelli di Roma, il quale ha espresso il suo parere al riguardo.
Dott. Quercioli, che ne pensa di questa invenzione?
“Innanzitutto partirei dal fatto che da circa 20 anni la ricerca in campo oculistico ha cercato di migliorare la performance delle lenti intraoculari impiantate per la chirurgia della cataratta. Sono state proposte diverse tipologie di lenti: lenti multifocali che funzionerebbero come gli occhiali multifocali con visione lontano/vicino, lenti accomodative in grado di mimare il funzionamento fisiologico dell’occhio, lenti fachiche da impiantare all’interno dell’occhio con il cristallino naturale ancora presente. Ad oggi, il mercato di queste lenti chiamate “premium“, come i brand delle automobili più famose al mondo, è una percentuale minima e le ragioni sono molteplici. Senza entrare nel dettaglio delle singola complicazione o delle motivazioni di fallimento, il problema principale risiede nelle numerose variabili che possono condurre a un risultato insoddisfacente e al fatto che la procedura di impianto e l’eventuale espianto della lente, non sono esenti da rischi. Il maggiore dei rischi è la perdita della vista. Secondo me, queste lenti potrebbero essere buone  , ma solo in casi eccezionali. Detto ciò aggiungo che la ricerca del dott. Webb si orienta nella direzione che appare concettualmente più giusta, ovvero quella di mimare il funzionamento dell’occhio umano sposando tale proposito con le possibilità ottiche dei nuovi materiali”.
Potrebbe essere considerata una rivoluzione-liberazione per chi è costretto ad indossare gli occhiali tutto il giorno?
“Secondo me, non può essere considerata una vera rivoluzione o liberazione, innanzitutto perchè le grandi novità in medicina come in altri campi sono costituite da idee semplici, applicabili a grandi numeri, di basso costo e scevre da rischi. Per ciò che è dato sapere, la lente in questione necessita ancora dell’approvazione delle autorità europee sulla sicurezza dei presidi medici e, una volta ottenuta, sarà necessario un lungo follow up nella pratica medica per indicarne le reali potenzialità. Al momento non esiste alcun dato pubblicato in una rivista peer reviewed”.
Potrebbe, invece, essere una prevenzione per evitare l’insorgere della cataratta?
“Non credo che la lente di Webb possa prevenire la cataratta, anzi in passato lenti impiantate sul cristallino hanno causato cataratta e glaucoma.
Nonostante i punti elencati in precedenza, voglio ricordare come la comunità scientifica abbia avversato grandi innovazioni come lo stesso intervento di cataratta con impianto di cristallino artificiale che a partire dagli anni 80 ha modificato completamente i risultati di tale chirurgia. Le ricerche come quelle del dott. Webb hanno il grande merito di cercare la soluzione a problemi e desideri collettivi, vanno incoraggiate e valutate puntualmente come da anni la comunità scientifica internazionale sta facendo secondo il principio primo non nuocere“.>.

Info e contatti per MBA

Via di Santa Cornelia 9, Formello (RM)
info@mbamutua.org
Form online
Tel. n. 06 90198060

Fonte immagine e testo by Nicoletta Mele
"la Voce" di MBA - Mutua Basis Assistance



Stop TTIP negotiations with the USA! Don't let Europe's democracy, economy and environment collapse!

Jean-Claude Juncker
President of the EU Commission



<The Transatlantic Trade and Investment Partnership is a series of trade negotiations being carried out mostly in secret between the EU and US. TTIP is about reducing the regulatory barriers to trade for big business, things like food safety law, environmental legislation, banking regulations and the sovereign powers of individual nations. As an agreement settled between multinational corporations and governments, TTIP implies a considerable lowering of standards concerning employment, society, environment, privacy and consumers and the deregulation of public services (such as water) and cultural assets. TTIP is said to be the most effective response to Europe's economic crisis, but it will actually change our lives for the worse.>.

Fonte: http://mehashouts.org/stopttip

"No alla fine della Scuola dell'Infanzia Statale" - Petizione promossa dall'A.N.D.
Diretta a Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio dei Ministri, Ministro dell'Istruzione
Postata da Riccardina Sgaramella (Roma - Italia) su Change.Org



<No alla fine della Scuola dell’Infanzia Statale. Sì alla valorizzazione di ogni bambino quale persona che apprende all’interno di un percorso di continuità pedagogica e didattica della scuola statale italiana. La legge n. 107, del 13 luglio 2015, cosiddetta “buona scuola”, ha riservato alla Scuola dell’Infanzia una delega legislativa per procedere all’istituzione di un “Servizio integrato di educazione e istruzione dalla nascita ai 6 anni”, costituito dai servizi educativi per l’Infanzia e dalle Scuole dell’Infanzia. Dalla lettura del comma 181, lettera e) di detta legge, si evince una totale rivisitazione organizzativa e strutturale della Scuola dell’Infanzia Statale, la quale cessa di essere il primo segmento del percorso scolastico che concorrere all’elevazione culturale, sociale ed economica del Paese (Indicazioni Nazionali per il curricolo per la Scuola dell’Infanzia e per il primo ciclo d’istruzione, 2012), per essere inserita in un sistema integrato (0 - 6 anni) con i servizi educativi per l’infanzia (asili nido, micro nido) volto essenzialmente a conciliare i tempi di vita e di lavoro dei genitori. Il “cambio di prospettiva” che si vuole imporre alla Scuola dell’Infanzia è evidente: da scuola con al centro il bambino e i suoi poliedrici bisogni cognitivi, affettivi, relazionali, estetici, etici, a mero servizio di assistenza ai bisogni delle famiglie. La rivisitazione istituzionale della Scuola dell’Infanzia risulta altresì evidente dalla paventata ”istituzione di una quota capitaria per il raggiungimento dei livelli essenziali, prevedendo il cofinanziamento dei costi di gestione, da parte dello Stato con trasferimenti diretti o con la gestione diretta delle scuole dell’infanzia e da parte delle regioni e degli enti locali al netto delle entrate da compartecipazione delle famiglie utenti del servizio”. Non più scuola statale quindi, ma servizio integrato gestito da regioni, enti locali e famiglie. Emerge nuovamente il vistoso “cambio di prospettiva” che spingerebbe la scuola dell’Infanzia verso una dimensione di servizio meramente assistenziale e che interesserebbe finanche la modifica degli orari di servizio dei docenti (oggi fissato a 25 ore settimanali) e le stesse modalità organizzative della didattica, stabilendo “tempi di compresenza del personale dei servizi educativi per l’Infanzia e dei docenti di scuola dell’Infanzia”. Un tentativo di omologazione del ruolo dei docenti dell’Infanzia al personale dei servizi educativi per l’Infanzia? I docenti della Scuola dell’Infanzia saranno ancora docenti di ruolo della scuola statale italiana e, ancora, manterranno la loro identità culturale e professionale e i diritti e i doveri dei docenti degli altri gradi scolastici, secondo la normativa oggi vigente? Nel comma 181 si prevede, inoltre, la costituzione di poli per l’Infanzia “anche aggregati a scuole primarie e Istituti Comprensivi”: con ciò si vorrebbe intendere che la Scuola dell’Infanzia Statale non farebbe più parte degli Istituti Comprensivi? Se cosi fosse, senza l’essenziale connessione anche istituzionale con gli ordini scolastici successivi, la Scuola dell’Infanzia Statale perderebbe la propria identità faticosamente costruita dal 1968 ad oggi. È essenziale ricordare che gli Istituti Comprensivi e/o Omnicomprensivi di cui la Scuola dell’Infanzia Statale oggi è parte integrante, si contraddistinguono come luoghi di coesistenza/convivenza di identità culturali e professionali diversificate con un unico fine: un percorso scolastico unitario e continuo, senza interruzioni e fratture per gli alunni e con una prospettiva organica e sistemica riferita a tutti gli operatori scolastici, alle famiglie, al territorio e alle sue esigenze. Nell’ottica di compartecipazione e condivisione di ogni aspetto del percorso formativo degli alunni dai 3 ai 14 anni (o 3-19 anni) risulta evidente come lo “strappo” di questo segmento scolastico dagli altri ordini di scuola possa avere ripercussioni su tutto il percorso scolastico seguente, da qui la necessità di mantenerla quale istituzione dello Stato e parte integrante del servizio d’istruzione STATALE volta a favorire la crescita equilibrata dell’uomo e del cittadino di domani I sottoscrittori di questa petizione, considerato che è interesse del Paese assicurare uno sviluppo fisico, psichico e cognitivo equilibrato e sereno dei nostri bambini e delle nostre bambine che solo una scuola dell’Infanzia che ha al centro il bambino quale persona che apprende può assicurare, chiedono che sia salvaguardata la specificità della scuola dell’Infanzia quale istituzione scolastica STATALE e di fugare ogni proponimento di calare su questo particolare segmento del nostro sistema educativo e scolastico interessi estranei ai bisogni dei bambini, sia che provengano da settori economici, sia da coloro che intendono questo segmento scolastico come un luogo di parcheggio e non un “ambiente di vita, di relazioni e di apprendimento di qualità, garantito dalla professionalità degli operatori e dal dialogo sociale ed educativo con le famiglie e con la comunità” (Indicazioni Nazionali per il curricolo per la Scuola dell’Infanzia e per il primo ciclo d’istruzione 2012). Più specificamente chiedono che sia: a) salvaguardata la Scuola dell’Infanzia quale parte integrante del sistema d’istruzione STATALE, per non privare i nostri figli/alunni del patrimonio professionale fino ad oggi esperito ed agito in continuità verticale con la Scuola Primaria e Secondaria di primo grado/secondo grado; b) salvaguardata la specificità organizzativa, pedagogica e didattica della Scuola dell’Infanzia i cui tratti educativi e formativi prescolastici sono ritenuti da molti pedagogisti fondamentali nel favorire esiti positivi nei passaggi scolastici successivi; c) introdotta l’obbligatorietà almeno dell’ultimo anno di frequenza, per far sì che tutti i bambini possano godere di positive esperienze di vita, emozioni partecipate e insegnamento/apprendimento valido e consolidato; d) introdotto il potenziamento degli organici della Scuola dell’Infanzia Statale per avere pari opportunità con i docenti degli altri ordini di scuola e personale aggiuntivo qualificato per questo grado scolastico. A.N.D. (Associazione Nazionale Docenti)>

Fonte logo e testo petizione
Riccardina Sgaramella (A.N.D. Roma – Italia)
Per firmare la petizione
Piattaforma Change.Org (clicca)


<I PETROLIERI a PICCO>
Lunedì 2 novembre 2015
Articolo postato da Maria Rita h. 10.43 PM
http://www.dorsogna.blogspot.it/2015/11/i-petrolieri-picco.html?m=1

<La Shell ha comunicato ai suoi investitori perdite per quasi otto miliardi di dollari per il terzo quadrimestre del 2015, le maggiori perdite in sedici anni.
Nel frattempo hanno abbandonato vari progetti - non solo in Artico, ma anche per esempio nelle Tar Sands del Canada, dove era previsto lo sfruttamento del campo Carmon Creek. Allo stesso tempo cercano di spostarsi in altri mercati, per esempio il Brasile, l'Australia e lo sfruttamento di gas natuale negli USA con una campagna di acquisti di ditte minore, inclusa la BG.
Registra perdite anche la nostra beneamata ENI che perde 257 milioni di euro. Un anno fa guadagnavano 1.17 miliardi di euro. In totale il nostro cane deforme ha perdite per 5.1 miliardi di euro.  Il crollo dei prezzi ha portato l'ENI a ridimensionare costi, vendere varie proprieta' e disdire progetti. Fra le cessioni, il 12.5% della Saipem e la Versalis, che io non conoscevo ma che e' il suo ramo di produzione di sostanze chimiche.  L'unica cosa che gli e' andata bene e' il reparto raffinazione, sul suolo italiano.
Le perdite sono dovute a vari fattori, fra cui la cattiva performance in ambito gas e elettricita'.
Perche' il gas e l'elettricita' gli sono andati male? Perche' hanno fatto i conti senza l'oste. Diversi anni fa firmarono dei contratti dove si faceva affidamento sul fatto che i prezzi sarebbero rimasti alti, e invece cosi non e' stato.  Si lamentano anche del fatto che hanno dovuto pagare tasse del 110%, rispetto al 60% di un anno fa, non e' chiaro in che paese e perche'.
La Chevron americana intanto taglia altri 7,000 posti di lavoro.
La ConocoPhilipps americana perde 1.1 miliardi di dollari nel terzo quadrimestre del 2015, abbreviato in Q3.
La Murphy Oil, con sede in Arkansas, perde 1.5 milairdi di dollari nel Q3 e taglia il 23% della sua forza lavoro.
La Andarko Petroleum americana perde 2.2 miliardi di dollari nel Q3.
La Noble americana perde 283 milioni di dollari nel Q3.
La Maersk Oil di Norvegia taglia il 12% del suo personale lavorativo nel Q3.
La Respol spagnola vendera' proprieta' per 7 miliardi di dollari per acquisire capitale nel Q3.
La Baker Hughes texana perde 159 milioni di dollari nel Q3.
La Schlumberger di Houston dimezza gli introiti dalle concessioni in giro per il mondo rispetto ad un anno fa.
La Petrobras di Brasile taglia gli investimenti di un terzo per il 2016.
La Encana americana cede proprieta' per 900 milioni di dollari.
La Husky Energy del Canada tagli 1400 posti di lavoro.
La Cenovus Energy del Canada taglia 1500 posti di lavoro nel 2015.
La Devon Energy, sempre Canadese, ne taglia 200.
La Athabasca Oil dell'Alberta taglai il 25% della sua forza lavoro.
Calfrac ha tagliato il 40% dei suoi lavoratori in Canada e il 50% negli USA.
La Suncor Energy canadese ha tagliato 1300 posti di lavoro e per il Q3 perde 383 milioni di dollari.
In tutto questo, la Goldman Sachs ha investito il minimo in oil & gas che nel resto della sua storia attuale: cioe' scappano anche gli investitori!>.

Nota Bene

<Dal Novembre 2014 al Novembre 2015 sono andati in fumo 500 miliardi di dollari a livello globale.>.

Fonte testo: Maria Rita alle h. 10.43 PM del 02/11/2015, per
www.dorsogna.blogspot.it/2015/11/i-petrolieri-picco.html?m=1


Il Cile ammette che Pablo Neruda potrebbe essere stato assassinato
http://www.internazionale.it
6 novembre 2015 h. 13.18



<Un documento ufficiale del ministero dell’interno cileno riconosce per la prima volta la possibilità che il poeta Pablo Neruda sia stato assassinato. Il testo sostiene che il premio Nobel per la letteratura del 1971 non è morto “a causa del cancro alla prostata di cui soffriva”, ma che “risulta chiaramente possibile e altamente probabile l’intervento di terzi”.

Neruda è morto alle 22.30 del 23 settembre 1973 nella clinica Santa María di Santiago. Aveva 69 anni. Poche ore dopo, doveva partire per il Messico. Dodici giorni prima, l’11 settembre, l’esercito guidato dal generale Augusto Pinochet aveva preso il potere e il presidente Salvador Allende si era suicidato nel suo ufficio del palazzo della Moneda. Erano già cominciate le persecuzioni contro gli oppositori e la maggior parte degli amici di Neruda erano finiti in prigione. Chi era riuscito a nascondersi, aveva chiesto asilo in altri paesi. Nei giorni del golpe, Neruda non era a Santiago, ma nella sua casa di Isla Negra, sulla costa. Si informava da radio e televisione e aveva programmato un viaggio a Città del Messico per raggiungere amici cileni fuggiti in esilio e denunciare a livello internazionale il regime militare appena installato nel suo paese. Il 19 settembre, però, è tornato nella capitale per essere ricoverato.

Queste circostanze e il momento della morte di uno dei più celebri oppositori alla dittatura militare hanno da sempre alimentato forti perplessità sulla versione ufficiale: il certificato firmato dal medico nel 1973 imputa il decesso alle metastasi del tumore alla prostata. Il caso è stato riaperto nel 2011, quando l’autista del poeta, Manuel Araya, ha detto che Neruda era stato ucciso. Il Partito comunista cileno ha presentato una denuncia e quindi i magistrati hanno cominciato ad indagare. L’8 aprile del 2013 è stato addirittura riesumato il cadavere, affinché una squadra di periti potessero esaminarlo. Allora, non erano state trovate tracce di veleno nel corpo.

Ma nonostante la diffidenza diffusa tra i cileni e varie rivelazioni uscite negli anni, è la prima volta che la versione fornita dal regime di Pinochet è contraddetta ufficialmente da un governo del Cile.

“Di fronte ai persistenti dubbi sulla causa della morte di Neruda – si legge nella nota di oggi del ministero dell’interno di Santiago – il governo, attraverso il suo dipartimento sui diritti umani [che appunto fa capo al ministero dell’interno] ha costituito due commissioni di esperti internazionali e interdisciplinari per produrre perizie che permettano di arrivare ad una conclusione scientifica”.

Il documento che raccoglie i risultati cui sono giunti questi periti è stato inviato il 25 marzo al magistrato che indaga sulla morte del premio Nobel. Protetto dal segreto istruttorio, il rapporto è arrivato al quotidiano spagnolo El País che lo pubblica oggi. Santiago ha subito confermato l’esistenza del documento e la sostanza del suo contenuto in un comunicato stampa: “Quello che oggi pubblica El País effettivamente fa parte di uno scritto che questo organismo ha mandato al giudice per le indagini preliminari Mario Carroza”.

Il giudice Carroza, interpellato dal giornale di Madrid, ha riconosciuto che i documenti dei periti del ministero portano a credere all’omicidio, ma che bisogna aspettare la fine delle indagini: “Noi abbiamo sempre pensato che ci fosse qualcosa di strano. Neruda aveva il cancro, ma non era in agonia e nemmeno in fase terminale. Eppure, quel 23 di settembre la sua malattia peggiorò di colpo e in sei ore è morto”.

Lo studio del ministero rivela che quel giorno al paziente “fu applicata un’iniezione o gli fu somministrato qualcosa per via orale che ha fatto precipitare la sua prognosi in appena sei ore”.

C’è un’altra novità, svelata dal giudice Carroza al quotidiano di Madrid: “Sto aspettando il risultato di un’ultima analisi scientifica. Nel corpo del poeta è stato trovato un batterio, il germe dello stafilococco dorato”. Secondo gli esperti consultati dal País si tratta di una sostanza che non si usa nei trattamenti contro i tumori e che, se alterata e somministrata in dosi massicce, può essere tossica e mortale..>.

Fonte dell'articolo e dell'immagine

http://www.internazionale.it/notizie/2015/11/06/il-cile-ammette-che-pablo-neruda-omicidio
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SARDINIA POST
Le notizie di oggi per la Sardegan di domani
http://www.sardiniapost.it



Elenco degli articoli contenuti sull'argomento "Servitù Militari"


- Trident, i militari: “Nessuno stop all’esercitazione”. Progres e Comitati: “Falso”;
- Operazione Trident, per Cotti tripletta di interrogazioni parlamentari;
- No Trident, interpellanza di quattro consiglieri Sel e Rossomori su operato questura ;
- Manifestazione a Teulada, sit-in Doddore a Cagliari: “Via le basi, via il questore”;
- Manifestazione Teulada, interpellanza di Soberania al presidente Pigliaru;
- Manifestazione Teulada, Piras (Sel): “Profondi dubbi sulla gestione della Questura”;
- No Trident, Confederazione sindacale sarda: “Via il questore di Cagliari”;
- PHOTOGALLERY/2 Gli scontri e le cariche della Polizia;
- LA PHOTOGALLERY/ I volti, le bandiere, gli slogan del corteo a Teulada;
- IL VIDEO/ Il suono de sa trunfa davanti ai poliziotti in assetto antisommossa;
- No Trident, Teulada blindata. Manifestanti nella base.


Assemblea Pubblica per la Coalizione Sociale
Cagliari, 14/11/2015 h. 9.30 c/o sala E. Berlinguer in via Emilia 39, con Maurizio Landini
http://www.fiomcgilcagliari.it



Il 14 Novembre 2015, in via Emilia 39 a Cagliari, presso la sala Enrico Berlinguer, si terrà l'assemblea pubblica per la Coalizione Sociale.
Gli argomenti all'ordine del giorno sono: lavoro e sviluppo, scuola e formazione, povertà e immigrazione.
Modera il giornalista Rai/TV, Ottavio Olita.
Conclude i lavori, Maurizio Landini.

Renzi, Galletti, Padoan: finanziate il futuro del clima
Petizione internazionale sulla piattaforma globale di Avaaz.org

"Capi di Stato e Ministri si stanno incontrando proprio in questi giorni, e se non si prenderà una decisione sulla questione dei finanziamenti a lungo termine per i Paesi più in difficoltà contro il cambiamento climatico, non ci sarà nessun accordo a Parigi. L'Italia può avere un ruolo chiave: più saremo a scrivere ai nostri politici, più la pressione pubblica potrà spingerli a garantire il sostegno necessario.
Clicca qui a destra per scrivere al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che sarà al G20 in Turchia, al Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, che sarà alla pre-COP di Parigi nei prossimi giorni, e al Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, che ha la responsabilità proprio della gestione delle finanze. Puoi prendere spunto da queste idee, ma ricordati che un messaggio sincero e originale è sempre più efficace:
Renzi ha affermato più volte che il clima è la sfida del nostro tempo. A queste parole devono seguire ora azioni concrete, che portino verso un'economia pulita al 100% e che aiutino economicamente i paesi che ne hanno bisogno.
L'Italia si è impegnata a contribuire significativamente al fondo per il clima nei prossimi 5 anni. Ma non ci sarà nessun accordo sul clima se l’impegno non andrà anche oltre il 2020, per fare fronte alle conseguenze più dure del cambiamento climatico.
Questi fondi possono essere recuperati eliminando i sussidi economici ai combustibili fossili, un obiettivo che ci siamo prefissati come nazione integrante del G20. Vi chiediamo che l'Italia, negli incontri dei prossimi giorni e fino a Parigi, sostenga con forza le iniziative in questo senso.".


Partecipa alla Marcia Globale per il Clima
Il 29 novembre, il giorno prima dell'inizio del vertice sul clima a Parigi, gli avaaziani di tutto il mondo scenderanno in strada per partecipare alla più grande marcia per il clima della storia. Ci saranno eventi in tutta Italia e una grande marcia nazionale a Roma.
Cerca tra gli eventi e partecipa anche tu! Trova evento (clicca)

Fonte
Avaaz.org
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<Strage Parigi, Dalai Lama: ''Pregare è illogico: problema creato dall'uomo, non può risolverlo Dio''>
Repubblica.it del 17/11/2015

<''Tutti vogliono vivere una vita tranquilla. Questa violenza, i terroristi, sono miopi. Le emozioni sono fuori controllo. E questa è una delle cause degli attentati suicidi. Non possiamo risolvere questo problema solo con la preghiera. Io sono buddista. E credo e pratico la preghiera. Ma noi esseri umani abbiamo creato questo problema e ora chiediamo a Dio di risolverlo. E' illogico. Dio avrebbe detto ''risolvetelo da soli perché voi lo avete creato in prima istanza''. Abbiamo bisogno di un approccio sistematico per promuovere valori umanistici, dagli asili alle università. E' nell'interesse di tutti''. Lo ha detto il leader spirituale tibetano rispondendo a una domanda sugli attacchi di Parigi intervenendo alla ''Lovely Professional University'' di Jalandhar, in India.>.


Fonte
Repubblica.it del 7/11/2015

 
 
 
 
 
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