Referendum abrogativi vs riforma Costituzione, legge elettorale Italicum e altri - La Piazzetta news

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Referendum abrogativi vs riforma Costituzione, legge elettorale Italicum e altri

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CONTRO lo SCEMPIO della COSTITUZIONE
Riprendiamoci il voto e firma per non lasciare che gli altri decidano per te
Comitato per il No ai Referendum Costitzuionali e alla legge elettorale Italicum




<La Costituzione Repubblicana, frutto dalla lotta di Liberazione contro il nazifascismo, è il punto culminante della storia del nostro Paese, patto di civile convivenza fra uomini liberi, nata dall’incontro delle tante culture che alimentarono la Resistenza, intesa ad impedire e prevenire qualsiasi tentazione e pratica autoritaria.
La Costituzione ha insediato nelle istituzioni la libertà che ci è stata donata dalla Resistenza.
Oggi, un Parlamento eletto con una legge incostituzionale che non ha garantito il diritto degli elettori al voto libero ed eguale pretende di cambiare, a tappe forzate e a colpi di maggioranza, la Costituzione e la legge elettorale, sfigurando il volto della Repubblica.
Le modifiche costituzionali combinate con la nuova legge elettorale e con le riforme della Pubblica Amministrazione comportano uno stravolgimento dei contenuti della democrazia rappresentativa.
Esse introducono un modello inedito di “premierato assoluto”, che realizza un’inusitata concentrazione di potere nelle mani del Governo e del suo capo, attribuendo di fatto ad un unico partito – che potrebbe anche essere espressione di una ristretta minoranza di elettori – potere esecutivo e potere legislativo, condizionando, altresì, la nomina del Presidente della Repubblica e dei componenti della Corte Costituzionale, organismi di garanzia fondamentali per la vita della democrazia costituzionale.
Va ricordato, poi, che i partiti hanno assunto essi stessi una deriva oligarchica, sono in mano a ristrette élites e, spesso, ad un unico capo politico.
La centralità del Parlamento, posta dai padri Costituenti a presidio delle libertà dei cittadini, viene drasticamente ridimensionata ed il Parlamento ricondotto alla funzione di ratifica dei provvedimenti del Governo, a data certa, nel quadro di un generale soffocamento e compressione del ruolo delle autonomie regionali e locali. Si vuole cambiare vèrso al circuito della fiducia, non più dal Parlamento al Governo ma dal capo del Governo al Parlamento. In questo modo si realizza il passaggio da una democrazia rappresentativa ad una democrazia dell’investitura; da Repubblica parlamentare a Repubblica – di fatto – presidenziale, senza le garanzie che normalmente sono assicurate nei sistemi presidenziali.

Una democrazia non si giudica dai poteri che attribuisce al partito di governo, ma dalla tutela del pluralismo e dalla rilevanza data ai diritti sociali ed a quelli delle minoranze.
Si pensi ad un’ estemporanea vittoria elettorale di partiti autoritari. Abbiamo già vissuto anni difficili sotto il berlusconismo, caratterizzati da esecutivi con forti pulsioni anticostituzionali, per questo è veramente irresponsabile attribuire al prossimo governo poteri quasi illimitati.>.

"Salvaguardare la democrazia oggi, è garantire la propria libera voce domani.
Diciamo no alle legge oltraggio che, calpestando la volontà del corpo elettorale, instaura un regime politico fondato sul governo del partito unico!!!
Diciamo no allo scempio della Costituzione attuato attraverso una riforma che sottrae poteri ai cittadini e mortifica il Parlamento!!!
Mobilitiamoci per far sentire la nostra voce in tutte le sedi e fermare questo progetto politico che vuole riportare indietro le lancette della storia, azzerando il lascito della Resistenza.".

Fonte news (testo e immagini)
Sito web del Comitato "io voto NO"



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IO VOTO NO ai REFERENDUM per l'ABROGAZIONE della LEGGE ELETTORALE "ITALICUM"
Comitato per i Referendum abrogativi relativi alle norme sulla legge 6 maggio 2015 n. 52
In questo Referendum contro l'Italicum è racchiusa una parte del nostro futuro democratico




<Questo comitato lavora in parallelo a quello per il NO alle modifiche della Costituzione, con l’obiettivo di bloccare ogni tentazione autoritaria, è una risposta diretta al Presidente del Consiglio Renzi che insiste sulla linea di una torsione autoritaria, conseguenza che deriverebbe ove arrivassero in porto le modifiche della Costituzione.
Il Comitato ha l’obiettivo di portare avanti nei prossimi mesi la campagna referendaria iniziata con la presentazione il 10 dicembre scorso in Corte di Cassazione di due quesiti di abrogazione parziale della legge 52/2015 (Italicum).
Il primo quesito è sul voto bloccato ai capilista e le candidature plurime; il secondo è sul premio di maggioranza e il ballottaggio senza soglia.
Sono i due meccanismi che stravolgono i principi costituzionali del voto libero e uguale e della rappresentanza democratica, il cui carattere fondante per la democrazia la Corte costituzionale aveva già sottolineato nella dichiarazione di illegittimità del Porcellum con la sentenza n. 1/2014.
Le modifiche della Costituzione, della legge elettorale, della scuola, del lavoro, della pubblica amministrazione, della RAI portano tutte il segno inequivocabile di un disegno plebiscitario che concentra il potere sull’esecutivo e sulla persona del leader, azzera il ruolo dei contrappesi istituzionali fondamentali, vanifica la rappresentanza politica, imbavaglia il dissenso e tenta di imporre al paese le decisioni del Governo.
Stiamo assistendo a uno stravolgimento completo delle architetture fondamentali della Costituzione repubblicana e del sistema democratico in essa scritto, messo in atto da un Parlamento sostanzialmente delegittimato dalla sentenza n. 1/2014 della Corte costituzionale.
Con l’Italicum non si dà voce al paese perché si esprima sul proprio futuro. Al contrario, la si toglie.
Questo Parlamento ha purtroppo dimostrato la sua incapacità di assolvere degnamente ai suoi basilari compiti di rappresentanza, per questo oltre alla presentazione dei quesiti di incostituzionalità sulla legge elettorale in tutti i tribunali dei capoluoghi organizzata dal Coordinamento per la Democrazia costituzionale è necessario intraprendere con determinazione la via referendaria - sull’Italicum e sulle principali leggi messe in campo dal governo Renzi - come via possibile e necessaria per riaprire un confronto democratico che il Governo Renzi ha negato e restituire al popolo la sovranità decisionale ad esso riconosciuta dalla Costituzione.
Il comitato è presieduto dal Prof. Massimo Villone. Presidente onorario è il prof. Stefano Rodotà. Ne fanno parte, sia a titolo individuale che in
rappresentanza di organizzazioni, giuristi, professionisti, esponenti della politica e del sindacato, personalità accomunate dalla convinzione che sia necessario opporsi in ogni modo possibile alla torsione autoritaria che il governo Renzi sta imponendo al paese.>.

Consiglio direttivo: Presidente prof. Massimo Villone, Presidente onorario prof. Stefano Rodotà, Cesare Antetomaso, Gaetano Azzariti, Francesco Baicchi, Vittorio Bardi, Alberto Benzoni, Mauro Beschi (c.esecutivo), Felice Besostri, Francesco Bilancia, Sandra Bonsanti, Giuseppe Bozzi, Marina Boscaino, Lorenza Carlassare, Antonio Caputo, Sergio Caserta, Riccardo De Vito, Carlo di Marco, Anna Falcone, Antonello Falomi (tesoriere), Gianni Ferrara, Tommaso Fulfaro (cassiere), Domenico Gallo (c.esecutivo), Alfonso Gianni, Alfiero Grandi (vice presidente vicario), Marco Guastavigna, Luciano Guerzoni, Raniero La Valle, Silvia Manderino (vice presidente), Alessandro Pace, Giovanni Palombarini, Vincenzo Palumbo, Francesco Pardi, Antonio Pileggi, Giuseppe Ugo Rescigno, Franco Russo, Cesare Salvi, Antonia Sani, Mauro Sentimenti, Giovanni Russo Spena, Armando Spataro, Vincenzo Vita, Mauro Volpi.



Note

Fonte news (testo e immagini)
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